Invece, tentando di nascondersi dietro la foglia di fico che ci si comporterebbe così in altre città (cioè come se non esistesse l'autonomia municipale e ogni realtà fosse uguale), si sono decisi aumenti da tre a sette volte, senza fare significativa distinzione per i residenti. In questa maniera si conta di toccare un gettito intorno al milione e mezzo di euro solo nel primo anno quando le aliquote saranno la metà. Un simile comportamento da l'impressione che gli estensori del provvedimento ritengano una sorta di peccato da sanare con una indulgenza pecuniaria il risiedere in zone regolamentate o esercitarvi attività imprenditoriali, lavorative e professionali. Del tutto disdicevole è poi il privilegio confessionale dato a tutte le autorità religiose di poter fruire di riduzioni tra il 40 % e il 60 %. Nel complesso, i contrassegni non più gratuiti e con importi gonfiati sollevano anche dubbi di legittimità per quanto attiene ai residenti, che vengono inibiti nell'uso dei loro beni attuando un'imposizione pecuniaria che li discrimina rispetto al altri cittadini residenti in altre zone, così violando criteri di equanimità civica.
Ai liberali pare opportuno che tale provvedimento venga rivisto al ribasso, almeno per le attività lavorative e per la prima auto dei residenti, per i quali non esiste possibilità di sottrarsi. Ed infine, si deve anche rilevare l'inopportunità giuridico amministrativa che si chiedano i conguagli anche per i contrassegni consegnati 2016 prima dell'arrivo di questa nuova normativa.
Nel complesso, è evidente che questo episodio del rincaro dei contrassegni sia una conferma che Il Sindaco e la Giunta non sono in grado nell'amministrazione quotidiana di controllare i comportamenti delle strutture, che fanno il bello e cattivo tempo giungendo anche, come hanno fatto quattro alti dirigenti, ad attaccare il Sindaco sui giornali per non essersi adeguato alle loro indicazioni.
Liberali Livorno
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