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martedì 30 dicembre 2014

Livorno....2015

Trascorsi sei mesi, è tempo di prime riflessioni sugli atti della nuova amministrazione M5S. Intanto lo faccio in materia di strumento referendario. Nell'era Cosimi, la proposta di Agenda Politica Quotidiana per un  Referendum coerente con la sovrana partecipazione del cittadino, venne esaminata in 1° Commissione e si arenò in Consiglio Comunale per  le incertezze conservatrici del PD succube della Giunta  e dei  funzionari municipali. Purtroppo oggi, siamo  al medesimo punto, nonostante  il programma del M5S (divenuto programma del Comune) proclami al punto 2.4, comma 2 "cambiare lo Statuto Comunale per istituire l'istituto del referendum propositivo senza quorum è un passaggio necessario affinché i cittadini possano avere una seconda chance sulle scelte delle amministrazioni, di qualsiasi colore esse siano"

Stando alle voci dei bene informati in Comune, non starebbe succedendo niente sia per l'atteggiamento dilatorio in 1° Commissione, presieduta dalla PD Ria sensibile ai funzionari,  sia per il desiderio del M5S di ripetere l'esperienza di Parma. La prima cosa è verosimile, visto il clima di quel settore, la seconda, se vera, lascerebbe invece perplessi, dato che l'esperienza di Parma è assai differente dal programma elettorale livornese. 

A Parma, la questione dei referendum si esaurisce nei sondaggi che aiutano il Comune a decidere (è scritto sul sito ufficiale). Senza dubbio paiono strutturati piuttosto bene on line, con registrazioni, proposte e discussioni. Ma con ciò i cittadini informano di più Sindaco ed Amministratori, non decidono. Nel  programma livornese, è evidente voler dare ai cittadini il diritto di determinare in modo diretto le scelte dell'Amministrazione. Oltre il comma 2, lo dimostrano il comma uno (si definisce il referendum consultivo sull'ospedale una beffa simbolo del non credere agli strumenti di democrazia diretta) e poi il comma tre (si sostiene l'introduzione nello Statuto della revoca diretta degli Amministratori durante il mandato).

Stando così le cose, perché la maggioranza tergiversa? Lasciare Statuto e Regolamento del Comune così come sono in materia di referendum, contraddice il proprio programma ed è un pericolo per i diritti dei cittadini. Almeno i consiglieri M5S facciano i primi passi definendo con chiarezza come dare ai cittadini il diritto di decidere in modo vincolante. Prevedere che succeda questo al raggiungimento di quorum più bassi legati ai precedenti votanti, come era la proposta APQ, da al cittadino molto più potere che non i sondaggi e le discussioni di Parma che lasciano tutto in mano all'Amministrazione.  

Il Circolo Einaudi  augura Buon Anno 
e  ricorda di essere uno dei promotori di LIVORNO DELLE DIVERSITA', cui è possibile aderire andando sul sito www.livornodellediversita.eu e cliccando su uno dei due  ADERISCI  ORA ! 

giovedì 4 dicembre 2014

LIVORNO DELLE DIVERSITA' - PRESENTAZIONE L'8 DICEMBRE 2014 - INVITO

La conferenza stampa per lanciare Livorno delle diversità si terrà lunedì 8 dicembre 2014 alle ore 11,30 presso il Teatro delle Commedie (Via Giuseppe Maria Terreni 5).

Sarà l'occasione per aprire a tutti il nostro sito definitivo www.livornodellediversita.eu e il nostro gruppo Facebook omonimo, nonché per cominciare la campagna di pubblicizzazione della nostra iniziativa.

Riguardo all'essere promotore,alcuni di voi già lo sono,, si ricorda che chi altro vorrà divenirlo in quanto condivide la proposta di Livorno delle diversità, potrà farlo con semplice richiesta fino a prima della conferenza (in pratica fino a domenica sera) e poi, secondo quanto stabilito, in automatico esisterà solo l'adesione alla proposta attraverso i due bottoni sul sito.
Speriamo di vedervi e che tanti di voi aderiscano a questa iniziativa.
Un cordiale saluto,
I promotori

N.B. L'iniziativa è apartitica e non legata ad alcuna associazione. Vi fanno già parte esponenti di diverse idee politiche, religiose e non credenti.

LA DICHIARAZIONE DI BASE
“Noi, cittadini livornesi, auspichiamo il risveglio della nostra città dal sonno del conformismo della propria comunità che nel tempo ha reso sterile il suo convivere. Il risveglio può derivare solo dal rifondare la convivenza basandola sul riconoscere e sul rispettare la diversità individuale di chi si trova a viverci in via stabile o temporanea. Questo, in sostanza, fu l’indirizzo seguito, nelle condizioni dell’epoca, durante i primi secoli dopo la fondazione; oggi è l’ora di affidarvisi di nuovo per aprire le porte al futuro.

A tal fine, vogliamo impegnarci a costruire un luogo e un manufatto simbolici, che, su terreno demaniale in riva al mare, costituiscano un richiamo costante al senso profondo della diversità quale condizione di vita per l’accogliere e per l’intessere relazioni a Livorno. Vale a dire la caratteristica peculiare di una città imperniata su un porto internazionale e insieme capace di interagire al suo interno e verso l’esterno, a cominciare dall’area circostante.

Riscoprire la diversità individuale, è connesso strettamente alla laicità istituzionale. Fondandosi sul separare la gestione pubblicadella convivenza civile dalle suggestioni rigide ispirate da un qualche credo (magari anche privilegiato), la laicità istituzionale è storicamente il solo metodo in grado di garantire la completa libertà di espressione di ognuno – dunque anche quella, volendolo, di manifestare ed organizzare il proprio credo – , la piena uguaglianza dei cittadini nei diritti, il miglior clima per tessere le relazioni interpersonali nel rispetto degli altri credenti e non credenti. Tutto ciò è indispensabile per affrontare nel tempo i continui cambiamenti del convivere, producendo così nella realtà sempre nuove condizioni di vita ottimali.

Invitiamo chiunque condivida questa iniziativa – che riguarda soprattutto i livornesi ma non solo – a fornire l’apporto che ritiene congeniale. Ogni tipo di apporto è utile per svolgere, insieme tra diversi, le numerose attività occorrenti per definire in dettaglio il luogo e il manufatto simbolici e per realizzarli appena possibile”.