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mercoledì 24 giugno 2009

Meno male che Paolo c'è.....

Meno male che Paolo c'è 


Su Livorno, la ricetta politica del fratello "discolo" di  Marco Taradash, Paolo, è: "se vogliamo creare una reale alternativa all'attuale potere, fare cinque anni di costruttiva opposizione e poi tentare il colpaccio, restiamo lontani dal Pdl". Lo diciamo anche noi da tempo, prima che le truppe del candidato Taradash (Marco) pensassero  al gruppo unico in Comune. Naturalmente per loro non sarebbe una scelta indolore. Se dovesse proseguire l'immobilismo della prima giunta Cosimi (il che non è scontato), fare un'opposizione del genere significa fatica, sudore, rinuncia al sogno del partito solo al comando e ricondurre il centro della politica a Livorno invece che a Palazzo Grazioli. Se invece Cosimi si decidesse a dar segni di vitalità politica, occorrerebbero queste stesse cose più la capacità di stare al passo con i cambiamenti. In ogni caso, a Livorno la strada dell'opposizione non può che essere  questa. Meno male che Paolo c'è . .....

Cantieri deserti ma posti auto occupati





LIBERALIVORNO , il blog dei liberali livornesi www.liberalivorno.blogspot.com Piazza Barontini, via Piave e Largo E.Filiberto (ma non sarebbe difficile trovare altri esempi) oggi dopo le 10.00 (quindi non proprio all'alba) , ma similmente succede anche in altri giorni altrove se non negli stessi luoghi, vedevano i cantieri ripresi nelle foto allegate deserti : intanto però i posti auto non sono utilizzabili e la zona, siamo in pieno centro, non pullula certo di parcheggi nonostante la ZTL. Abbiamo già avuto modo,in passato, di esternare notevoli perplessità circa i cantieri che sorgono e che hanno confini assai elastici e mobili, ovvero i cartelli si spostano (dubitiamo fortemente che lo facciano pubblici ufficiali) ed il cittadino non ha certezza di come stiano le cose,essendo spesso assai carenti le informazioni esposte, mentre riteniamo invece che dovrebbe essere rigorosamente posta in vista (come talvolta avviene) la delibera con la quale si concede l'occupazione del suolo publico e tutte le relative indicazioni,sia temporali che riguardanti esattamente gli spazi impegnati. Dinanzi invece ai cantieri deserti ci chiediamo se non sia il caso di ponderare più rigorosamente i tempi di esecuzione concessi,evidentemente calcolati da taluni operatori "ad abundantiam", esercitando anche una sorveglianza sullo svolgimento ei lavori riservandosi anche di intervenire con sanzioni quando ne ricorrano gli estremi. Altrimenti,come spesso accade,ci rimette solo il cittadino.
Federazione dei Liberali - Livorno
Gadi Polacco 24 giugno 2009

lunedì 22 giugno 2009

Il fallimento del Referendum Elettorale 2009

www.battilo.it
Comitato Nazionale "Batti il Referendum Elettorale"

Gli elettori hanno dimostrato di aver avuto ben chiaro come i Referendum Elettorali 2009 siano stati,purtroppo, uno spreco di soldi inutile e,fortunatamente, un pericolo scampato : tutti,o quasi, concordi infatti nel definire come una "porcata" l'attuale legge elettorale, l'assurdo da parte di chi ha raccolto le firme è però quello di aver sempre saputo, non potendo peraltro garantire niente di diverso,come l'approvazione dei tre quesiti avrebbe addirittura peggiorato il nostro obbrobrioso sistema di voto.

Da ultimo è anche apparso evidente come i promotori stessi sembrassero non aver più fiducia nell'incredibile meccanismo avviato, con distinguo, qualche voltafaccia o dichiarazioni di antistoricità di un referendum pensato ormai in altra epoca.

Consola che il non aver raggiunto il quorum eviti poi l'ulteriore salasso di un milione e mezzo di euro che avremmo sborsato tutti qualora, indipendentemente dall'esito, si fosse superato il 50% dei votanti,facendo così scattare il rimborso a favore dei promotori.

Già non manca chi cerca di strumentalizzare il risultato rivendicandone il merito che,invece, è dei cittadini italiani ai quali è ora dovuta una revisione seria del "porcellum" che restituisca,ad esempio, il democratico strumento delle preferenze : a questo sarebbe bene che tutti iniziassero veramente a lavorare sin da domani.

Gadi Polacco
della Presidenza Nazionale del Comitato "Batti il referendum elettorale"



Livorno, 22.06.09

sabato 20 giugno 2009

Il Livorno ancora in serie A ,una vittoria che unisce.

Complimenti e gratitudine per il Livorno che,con una grande prestazione che non lascia spazio a dubbi,torna meritatamente in serie A vedendo premiata perseveranza e determinazione.
Una vittoria che unisce una citta' come lo sport e' in grado di fare.
Gadi Polacco
www.livornoebraica.org
www.liberalivorno.blogspot.com

giovedì 18 giugno 2009

La scomparsa di un grande liberale,Ralph Dahrendorf

I liberali italiani piangono la scomparsa di Ralph Dahrendorf , il grande filosofo di origine tedesca , divenuto nel 1988 cittadino britannico, scomparso mercoledì a Colonia all'età di ottanta anni compiuti lo scorso mese. Ha lasciato un'impronta indelebile nel liberalismo internazionale e nei criteri dinamici con cui studiare i rapporti sociali.Ralph Dahrendorf  ha svolto un'intensa attività politica. Eletto deputato per la FdP (il partito liberale tedesco) nel 1969, l'anno dopo  divenne Commissario Europeo a Bruxelles e poi nel 1993 fu nominato Lord a vita dalla Regina Elisabetta. Presidente d'onore di Liberal International quando ne era Presidente Giovanni Malagodi, divenne poi il primo Patrono ufficiale di LI svolgendo fino ad oggi le sue funzioni. La sua attività politica si è inoltre sempre intrecciata con quella accademica. Ha insegnato in diverse università tedesche e in seguito è stato direttore della London School of Economics per un decennio e per un altro decennio aministratore del St. Antony College all'Università di Oxford , dove nel 1997 presiedette il Congresso dell'Internazionale Liberale nel 50° anniversario della sua fondazione. Ralph Dahrendorf è stato un sociologo di rilievo mondiale. Ha promosso l'evoluzione del pensiero liberale classico marcandone quell'anima dinamica che , mettendo al centro della politica la libertà individuale, si realizza attraverso il conflitto democratico quale componente essenziale e feconda della libera convivenza. Il liberalismo da lui indicato ha dato per decenni ai liberali l'identità inconfondibile di chi manifesta le ragioni della libertà senza mai rinunciarvi e al contempo confrontandosi senza steccati anche con quelli per cui la libertà è solo un'espressione verbale priva di  contenuti politici conseguenti. Anche negli ultimi mesi ha scritto pagine importanti sul fallimento del liberismo fondato sul capitalismo di debito e sulla necessità di reinnescare un mercato funzionante e dunque attento non solo agli interessi dei possessori dei beni ma anche agli interessi dei cittadini che vivono attorno a quei beni e che sono influenzati dal loro processo produttivo.

mercoledì 17 giugno 2009

APPELLO AI COMUNI ITALIANI DEI GIOVANI EBREI ITALIANI : INTITOLATE UNA STRADA AGLI STUDENTI IRANIANI - COMUNITANDO ADERISCE E RILANCIA A LIVORNO L'INIZIATIVA, SENZA DIMENTICARE IL SOLDATO SHALIT.

L'UGEI, l'Unione dei Giovani Ebrei Italiani, aderendo alla
manifestazione romana di solidarietà con gli studenti iraniani in lotta
anche in questi giorni per la democrazia e quindi per la libertà, ha
lanciato al Sindaco di Roma ed a tutti i Sindaci d'Italia una proposta
altamente simbolica : intitolare una strada al "9 luglio 1999", data che
ricorda la più grande manifestazione degli studenti iraniani contro il
regime dittatoriale integralista.

Da questo modesto spazio rilancio al Comune di Livorno la proposta,
ricordandone anche un'altra da mesi avanzata : concedere, come hanno già
fatto alcuni Comuni d'Italia, la cittadinanza onoraria al soldato Gilad
Shalit, ormai da anni ostaggio di un altro regime dittatoriale
integralista,quello di Hamas, e del quale non si hanno notizie certe in
barba ad ogni convenzione internazionale ed ad onta dei minimi
parametri di civiltà applicabili.

Non si tratta, in nessuno dei due casi, di sposare aprioristicamente
cause di parte ma di ribadire il nostro democratico sentimento verso il
rispetto della libertà e dei diritti basilari dell'uomo.

Mi auguro che Livorno non rimanga silente.

Gadi Polacco

www.livornoebraica.org
www.liberalivorno.it

martedì 16 giugno 2009

Votare non andando a votare per battere il Referendum Elettorale 2009 che non farebbe altro che peggiorare ulteriormente l'attuale legge elettorale significativamente detta "porcellum"!

*www.battilo.it*

Basta leggere i quesiti referendari per rilevare la loro pericolosità
istituzionale e il grave disegno sottostante (neppur dissimulato) che
hanno i Promotori. Il Referendum, se approvato, lascia immutato lo
scippo delle preferenze all'elettore, ma in compenso innova, tornando
alla legge mussoliniana, col dare uno spropositato e incondizionato
premio di maggioranza al primo partito. Non più alla coalizione come è
oggi. E questa abrogazione entrerebbe subito in vigore, senza bisogno di
ulteriori ritocchi in Parlamento, sia perché così stabilisce la legge
sia perché lo ha già dichiarato il Popolo della Libertà.


I promotori cercano di sostenere che il premio di maggioranza può
esserci con la legge attuale. Non è così. I dati delle politiche 2008 e
ora delle Europee, mostrano che, oggi, se il PDL lasciasse la Lega, la
contromossa, per opporsi, sarebbe facile. Oggi il premio è alla
coalizione e se ne possono fare molte di coalizioni per escludere
Berlusconi dal premio di maggioranza; viceversa, se fosse approvato il
referendum elettorale, il premio andrebbe al primo partito, e in quel
caso non sarebbe possibile, per incompatibilità politica, fare una lista
unica degli altri partiti col programma unico di legge. In pratica con
il 35,2 dei voti, il Popolo della Libertà da solo avrebbe assicurato il
55% dei seggi.


I Promotori del referendum tentano anche un'altra giustificazione.
Asseriscono che in altri paesi, con il 30% / 35% dei voti si può
ottenere la maggioranza dei seggi. Un simile esempio è un tentativo di
raggiro, perché il sistema inglese ( o l'americano) e quello italiano
non sono affatto paragonabili. Nel senso che in Inghilterra ( o in
America) il sistema elettorale non è proporzionale, bensì maggioritario
di collegio, e dunque non esiste il premio di maggioranza voluto dal
Referendum Elettorale e viene mantenuto il legame tra ogni eletto e il
suo collegio, che in Italia è stato cancellato.


Il disegno politico sottostante, che emerge dalle dichiarazioni dei
Promotori, è quello di insidiare il pluralismo. Il referendum, dicono,
rafforzerebbe la prospettiva bipartitica contro il proporzionale, per
cui opporsi al referendum equivarrebbe ad essere per il proporzionale.
Invece non è per nulla vero che chi non è per il bipartitismo
automaticamente sia per il proporzionale. La vera alternativa non è tra
bipartitismo ( o bipolarismo strutturato) e proporzionale, bensì tra
bipartitismo e pluralismo.


I Promotori dicono che i partiti resterebbero due e che non arriveremmo
al partito unico. Solo che loro, con i passati comportamenti e con le
prospettive enunciate , puntano al bipartitismo tra due partiti
essenzialmente di potere e sempre meno di progetto. Così corrodono il
pluralismo che è un sistema di confronto e di dibattito senza sosta. Il
pluralismo non si viola adottando un metodo elettorale maggioritario di
collegio ma si viola rinunciando al conflitto democratico tra tanti per
selezionare progressivamente le proposte per la convivenza. Abbandonando
questa via di libera e controversa costruzione del progetto al di fuori
del conformismo, si rimpiazzano le coalizioni per governare con le
ammucchiate per primeggiare comunque e si lascia campo libero ai ricatti
dei nanetti invece che al conflitto tra le idee anche di quelli che in
partenza sembrano avere pochi sostenitori. Da qui la logica del tentato
inciucio e del voto utile per costruire l'egemonia nelle rispettive
aree, del PdL e del PD. Sempre più non sopportano il pluralismo come
metodo per selezionare progressivamente le proposte per la convivenza.
Per questo vogliono il bipartitismo.


L'idea bipartitica è stata sconfitta duramente nel voto in Europa e in
Italia. E' l'ora di assestare un ulteriore colpo a chi insidia il
pluralismo, battendo il referendum elettorale. E batterlo con il sistema
del nostro slogan, VOTO CON IL NON VOTO. Significa applicare
l'art.75,comma 4 della Costituzione, che distingue non a caso tra i
referendum abrogativi e altri tipi di consultazioni elettorali. Nei
referendum abrogativi non si parte da zero in una gara aperta ma si
sottopone a giudizio popolare la proposta di cambiare una norma già
approvata dal Parlamento. Allora, tale norma può essere modificata solo
se partecipa al voto la maggioranza degli elettori, non una minoranza.
Dunque chi non vota il 21-22 giugno , non si astiene affatto, ma esprime
in modo rafforzato la propria contrarietà a peggiorare una legge già
pessima.


*Raffaello Morelli*

*Comitato Batti il Referendum Elettorale*

domenica 14 giugno 2009

Il Registro delle volontà anticipate anche a Livorno : trova pubblico interesse la proposta liberale,ma ora è tempo di verificare se vi sia,come a Pisa,la disponibilita' politica. Possibile una raccolta di firme su base popolare.

I liberali di Livorno avevano lanciato in campagna elettorale la proposta di istituire subito  il Registro Anagrafico per le ultime volontà. Visto che  tale proposta non è stata ad oggi raccolta da nessuno dei candidati sindaci nonostante l'evidente suo rilievo sui quotidiani ed alla luce di pubbliche lettere di consenso, i liberali stanno valutando di dare vita ad un Comitato aperto a chi concordi nel merito per raccogliere, ai sensi dell'art.4 del Regolamento del Comune di Livorno, almeno 500 firme che sottopongano al Consiglio Comunale l'adozione del relativo provvedimento per l'istituzione del Registro Anagrafico ai sensi del DPR 445/2000

Questo nuovo registro  raccoglierebbe , a richiesta, la autenticazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dalla persona interessata circa i trattamenti sanitari ai quali vuole o non vuole essere sottoposta qualora in futuro si trovi nella impossibilità di esprimere la propria volontà. 

Istituire tale registro attua il principio della libertà di cura, le indicazioni della Convenzione europea del 1997 sui diritti dell’uomo e sulla biomedicina, la logica sistematica dell’ordinamento legislativo e corrisponde a due fondamentali principi della libera convivenza: che la libertà della scelta di come curarsi non può essere tolta neppure dalla legge e che la convivenza civile si fonda sul riconoscimento delle diverse convinzioni senza che sia lecito imporre quelle di uno o di molti agli altri. 

Inoltre, tale registro avrebbe finalità sociali (gratuito esercizio delle proprie volontà)  e consentirebbe di coordinare il rilascio delle dichiarazioni del cittadino relative a differenti strumenti del trapasso ( quali  la donazione di organi, la cremazione, la dispersione delle ceneri, il tipo di esequie ). 

Il costituendo Comitato è aperto a credenti e non credenti che vogliano dare a Livorno un ulteriore strumento di civiltà di cui cittadini possano usufruire , come accaduto di recente e con voto unanime di quel Consiglio Comunale nella vicina Pisa.  La raccolta delle firme punta a rafforzare la possibilità che tale provvedimento abbia una  base consistente nell'opinione pubblica per essere esaminato con urgenza dal Consiglio Comunale, al di là dei tradizionali schieramenti, delle posizioni ufficiali dei singoli partiti e  senza attendere l'eventuale ( e non indispensabile ) intervento di una specifica legislazione in materia . Per quanto concerne  l'autenticazione delle firme, i promotori del Comitato auspicano che vi sia la  disponibilità  di consiglieri di maggioranza e di opposizione, proprio per rimarcare l'utilità di uno strumento che viene offerto a tutti senza alcun intento "ostile".

Chi volesse aderire all'iniziativa può scrivere a : info@liberali.it

venerdì 12 giugno 2009

lunedì 8 giugno 2009

I liberali :come nei bilanci,anche nelle elezioni i numeri parlano chiaro.

I numeri stanno emettendo le sentenze sullle elezioni livornesi e su di
essi si infrangono diversi sogni di gloria, sostenuti da ripetute e
roboanti dichiarazioni durante la campagna elettorale: speriamo che ora
ci sia evitato il solito gioco di prestigio di chi non è in
grado,abbiamo già sentito spassose dichiarazioni, di ammettere con
grande rispetto dell'elettorato di aver perso cosa resa ancora più
evidente dagli obbiettivi che erano stati spacciati come realistici..
I baldanzosi proclami non possono essere cancellati e vi sarà da
meditare su alcune scelte fatte, spesso dettate da personalismi, che
certo non hanno favorito una reale e credibile alternativa,
conseguentemente evidenziandosi ancora di più il successo personale di
Marco Cannito.
Dinanzi al ridispiegamento del voto anche nella maggioranza si dovranno
fare varie riflessioni,sperando che si evitino toni trionfalistici che
non paiono d'uopo.
Dinanzi ai numeri,però, complimenti a chi avanza e a chi dovrà comunque
amministrare la città,sperando ad ogni modo in un cambio di marcia,quale
sarà il finale responso delle urne (improbabile) ballottaggio o meno.

www.liberalivorno.blogspot.com
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www.battilo.it

venerdì 5 giugno 2009

I liberali ed il voto alle europee 2009

FEDERAZIONE   dei   LIBERALIIl PresidenteRoma 5 giugno 2009Cari amici liberali, alla vigilia del voto per le europee, balza agli occhi che la campagna  non ha pressoché mai avuto l'Europa come argomento. Ancora una volta è confermata la radicata convinzione liberale secondo cui Berlusconi è riuscito ad imporre il bando della politica. Il PD, tutto chiuso nella convinzione di essere moralmente superiore e quindi  insostituibile, continua a non capirlo. Né per tempo, né dopo l'insuccesso del voto utile nel 2008. In queste settimane si è intestardito nell'imperniare la campagna elettorale sul Noemigate, sul confondere vita pubblica e vita privata e non ha voluto, una volta di più, sciogliere le contraddizioni culturali interne  e produrre un progetto politico concretamente alternativo. Per fronteggiare questa situazione, l'intero mondo dei liberali (liberali, repubblicani, riformatori tutti insieme) , fin dall'aprile dello scorso anno, aveva correttamente indicato la necessità di raccogliere le firme per presentare alle europee liste autonome. Il che avrebbe dato un preciso segnale della volontà di aggregare politicamente quelli che si sono intestarditi per decenni in differenziazioni che esistono ma che sono secondarie e improduttive rispetto ai progetti politici degli avversari del liberalismo nella convivenza. Vale a dire un'esigenza di aggregazione necessaria non tanto al mondo liberale, quanto al paese.Questa ipotesi, dopo qualche mese di marcia in sintonia degli interessati, si è progressivamente afflosciata. Ha vinto la pigrizia. Troppi hanno temuto il faticoso lavoro necessario, anche se hanno sventolato grandi utopie nel segno di una tradizione più nostalgica che attenta al cambiamento. Per quanto ci riguarda, abbiamo allora tentato di aggirare l'ostacolo intessendo rapporti con gli ex diniani. Loro avevano avuto un 2008 politicamente frenetico: a febbraio erano tra i fondatori del PD, ad aprile erano stati eletti con il Popolo della Libertà, a maggio l'avevano lasciato per passare al gruppo misto e a giugno e luglio ci avevano espressamente escluso di essere interessati alle europee. Però a gennaio 2009 gli ex diniani avevano legato con il MAIE, gli italiani in Argentina, avevano ottenuto il titolo di presentare la lista senza previa raccolta delle firme e si dicevano pronti a fare una battaglia per rilanciare la liberal democrazia con destinazione ELDR. A tal fine, dagli ultimi giorni di gennaio ai primi di aprile, abbiamo avuto contatti molto stretti ( circa 22/23 incontri fisici di circa 90 / 120 minuti l'uno con la partecipazione di più persone, oltre numerosissime telefonate). A poco a poco, gli ex diniani ci hanno detto espressamente che non volevano un simbolo nuovo e giovane, imperniato sulla parola e quindi sul concetto di Liberali e riformatori, ed invece hanno insistito per l'inserire, nel loro vecchio simbolo aggiornato in "LD per Melchiorre", la scritta Federazione dei Liberali. Noi abbiamo replicato che senza un chiaro disegno politico che si imperniasse dichiaratamente sui liberali, il solo nostro nome sarebbe stato preclusivo degli altri soggetti dell'intera area, e non avrebbe potuto evitare che la lista fosse una lista di divisione e non di aggregazione. Per di più essendo caratterizzata essenzialmente dal nome della onorevole Melchiorre, degnissima persona, ma sconosciuta al grande pubblico e senza un curriculum ed un'immagine liberale. Quanto fosse fondata questa previsione, lo mostrano il programma e il tipo di campagna che poi hanno effettivamente svolto.In sostanza, a queste europee 2009, non c'è una lista che sia liberale o possa rappresentare i liberali. E sia chiaro. Anche per limiti organizzativi dei liberali. Per il rispetto dei fatti tipico dei liberali, si deve peraltro osservare che, a parte le dichiarazioni degli ex-diniani (che dicono di puntare all'ELDR ma che hanno rifiutato di chiamarsi liberali, azzardando solo negli ultimi giorni a tentare una timida immagine liberale), stanno nel partito liberale europeo (ELDR) i radicali e l'Italia dei Valori. I radicali hanno diversi punti di contatto con i liberali, salvo la tendenza – che spunta  sempre fuori – al considerarsi il centro del mondo ( il che non è tanto liberale). Per questo si sono intruppati nelle liste PD prima, nel loro gruppo parlamentare poi e ora non si decidono ad uscirne per dar vita ad un gruppo dell'intera area liberale. L'Italia dei Valori non è percepita come liberale o contigua ai liberali in Italia (e chi non è liberale in Italia non può essere molto credibile come liberale). Viene dominata dalle impostazioni di segno giustizialista, ha una vita interna rigidamente verticistica e chiusa ed è golosa del populismo demagogico, che può far guadagnare consensi ma corrode il lavoro istituzionale per mettere la libertà del cittadino al centro della politica. In questo stato di cose, occorre essere realistici e dire che l'atteggiamento più coerente è non attribuire il proprio voto alle Europee, non attribuirlo in uno dei molti modi tecnicamente possibili. Il che non è una rinuncia. E' il dissenso partecipato di chi, nello stesso momento, vuol continuare ad impegnarsi per aggregare politicamente tutta l'area liberale, repubblicana, riformatrice, litigiosa per decenni fino ad oggi, colmando così quel buco di liberalismo che è la malattia del nostro paese. Questo è il vero contributo positivo al pluralismo della nostra convivenza. Tanto più importante perché l'eliminazione del pluralismo è il reale obiettivo dei due grossi partiti, convergenti nel  far balenare il potere e praticare il conformismo, per ridurre gli spazi di rappresentanza a chi non si piega al volere dei gruppi dominanti. Tra quindici giorni avremo un altro episodio del medesimo attacco al pluralismo, con il tentativo dei Referendum Elettorali di attribuire ad un solo Partito la maggioranza assoluta dei seggi. Non a caso PD e Popolo della Libertà sono d'accordo in pieno su questo. E qui , con il Comitato Batti il Referendum Elettorale, cui ha aderito anche la maggioranza della FdL, è stato compiuto un passo avanti sulla strada di comportamenti politici utili nel merito e utili nella prospettiva di mettere insieme l'area dei liberali, repubblicani e riformatori. Scegliere il VOTO CON IL NON VOTO non è solo difendere il pluralismo applicando la norma costituzionale prevista per i referendum abrogativi ma è anche l'occasione di rafforzarlo, ponendo le premesse adatte ad avviare poi il riempimento del buco di liberalismo nel paese.Cordiali salutiRaffaello  Morelli

giovedì 4 giugno 2009

DICHIARAZIONI DEL CANDIDATO SINDACO TARADASH : E' PERICOLOSO PARTORIRE ALL'OSPEDALE DI LIVORNO ?

Egregio Direttore de "Il Corriere di Livorno",
il Suo giornale riporta (4 giugno 2009) un virrgolettato, quindi salvo
smentita dell'interessato sua dichiarazione,nel quale il candidato
Sindaco Taradash avrebbe affermato ,parlando della struttura ospedaliera
livornese,che "le mamme , ormai, fanno nascere i propri figli a Cecina o
a Pisa, perchè qui abbiamo i medici peggiori,quelli che nessun altro vuole".
Delle due l'una, se il candidato Sindaco del PDL ha dei dati oggettivi
così allarmanti, poichè ne andrebbe della salute di partorienti e
neonati,è urgente che se ne dia grande evidenza nel pubblico interesse,
diversamente se la dichiarazione,sempre salvo smentita od indicazione di
fraintendimento (peraltro tradizionale in area berlusconiana), rientra
in una presunta tattica da campagna elettorale, oltre ad esprimere
solidarietà ai medici così negativamente bollati ocorrerebbe anche
stigmatizzare l'uso strumentale di slogan che,in questo caso, altro non
farebbero che andare a danno della collettività livornese.
Grazie e cordiali saluti,

Gadi Polacco
Consigliere Federazione dei Liberali

Una risposta al Cons. Vittori sul Registro delle volonta' anticipate.

Il consigliere Vittori, esponente della sinistra classica ed ora di Sinistra e Libertà nella coalizione Cosimi, addebita a noi liberali due paradossi per i nostri interventi a favore della urgente istituzione del Registro Anagrafico con cui raccogliere le volontà di fine vita da parte del cittadino. E' facile provare che sono ambedue del tutto infondati.Innanzitutto questa proposta liberale è stata pubblicata ( e argomentata) sul nostro www.liberalivorno.blogspot.com da un mese abbondante. Poi è stata ripresa in due non brevi articoli   pubblicati sul maggior giornale cittadino domenica e lunedì scorsi. Nel primo si chiedeva a tre importanti candidati di dichiarare pubblicamente la loro laicità sulla questione del Registro viste le loro posizioni in merito un po'  infrascate e nel secondo si richiamava la questione del Registro Anagrafico come argomento per noi dirimente in caso di ballottaggio. Dunque una proposta pubblica reiteratamente rivolta a tutti, certo non ad un solo candidato. Apprezziamo che Sinistra e Libertà si impegni pubblicamente sul tema da noi sollevato ma vogliamo ricordare che da ormai molto tempo i consigli comunali sono cambiati e, per i poteri affidati dalla legge, è decisiva la volontà del capo della maggioranza. Perciò Sinistra e Libertà dovrebbe unirsi alla proposta dei liberali e pretendere che il candidato Sindaco da lei sostenuto si impegnasse esplicitamente al riguardo. Fino ad oggi nessuno dei tre destinatari della proposta liberale si è in alcun modo impegnato. E i liberali sono convinti che a questo punto è preferibile che si vada al ballottaggio ( quindi occorre votare ma non la coalizione Cosimi) , perché allora ci sarebbe una ulteriore occasione per vedere chi sia disposto a fare della istituzione del Registro Anagrafico una precisa scelta programmatica da realizzare immediatamente. Anche perché la vicenda che è scoppiata nel tardo pomeriggio di mercoledì a Vigevano ( il diniego da parte della magistratura della possibilità da parte della moglie di usare lo sperma del marito trentottenne raccolto ad inizio anno, per mancanza di una di lui dichiarazione di fine vita )  attualizza ancor più la necessità di istituire il registro Anagrafico in Comune. Senza attendere una nuova apposita legge,  si può rendere più semplice e non costosa questa dichiarazione, che rappresenta un aspetto importante della convivenza tra cittadini liberi di fare le proprie scelte sul come vivere e come affrontare la propria morte. Una questione,appunto, di civiltà liberale.