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venerdì 15 luglio 2011

AZIMUT E RIPARAZIONI NAVALI : I NODI VENGONO AL PETTINE MA IL PROBLEMA HA RADICI ORMAI LONTANE

E' cattivo Poerio,Amministratore delegato di Azimut Benetti a lanciare strali ed ammonimenti circa l'ipotesi di riattivare l'attività di riparazioni navali nella cosiddetta Porta a Mare? Certamente no,fa solo il suo mestiere.E'però curioso leggere oggi una sua osservazione che ricalca,in parallelo, quella che anni or sono udii da parte di un noto imprenditore edile livornese.
Si chiede retoricamente Poerio : "...chi porterebbe la barca qui sapendo che può essere rovinata da spolveri e vernici?"
Affermava allora il noto costruttore, grosso modo : "Acquisterebbe lei una casa,a caro prezzo,per non poter aprire la finestra causa dei rumori con il rischio che il vento gli porti in casa polvere e vernice?"
Ma lui si riferiva alla produzione di yacht ,lasciando quindi trasparire che il vero cuore dell'operazione era in realtà immobiliare.
Come che sia la questione delle riparazioni navali era nota sin dall'inizio tanto che , a metà del 2003, in Circoscrizione 2 votammo un parere positivo all'operazione condizionato alla salvaguardia delle attività dei riparatori e dei bacini ed all'attivazione di strumenti idonei a gestire in armonia con il comparto commerciale del centro l'ulteriore aggiunta di carico commerciale (questione ancora attuale ma che pare non interessare a nessuno).
Diciamocelo quindi chiaramente : il nodo delle riparazioni era ben noto sin dall'inizio della vicenda,almeno a chi volle vederlo ,ed oggi si sconta una scelta che ,per farla breve, ricalca quella di nascondere lo sporco sotto il tappeto.
Il diritto dei riparatori navali è indubbio e merita di essere difeso alla pari del diritto al lavoro e d'impresa degli altri,ma un'analisi autocritica da parte di chi allora pensò semplicisticamente di far finta di non vedere il problema e degli eredi politici ed amministrativi di quella linea sarbbe utile e comunque apprezzabile.
Il compianto Luciano De Majo,in un'intervista del gennaio 2010 al Segretario PD Ruggeri, pose una domanda che già conteneva la risposta:
"ma non sarebbe stato meglio dirlo subito che con la Porta a Mare le riparazioni erano a rischio?"
Già, per quanto qualcuno nel suo piccolo lo disse.
Gadi Polacco