Visitate il sito de LO SGUARDO LUNGO

Banner pubblicitario

sabato 21 agosto 2010

La scomparsa del Vescovo Emerito Ablondi

Comunitando
www.livornoebraica.org
(Blog di cose ebraiche a cura di Gadi Polacco)

Nello svolgersi del Sabato ebraico e' pervenuta la notizia della scomparsa del Vescovo Emerito Ablondi.
E' questo un lutto anche per il mondo ebraico,non solo livornese,perche' di grande importanza e' stata l'opera che il Vescovo Ablondi,anche in virtu' degli importanti incarichi nazionali ricoperti,ha svolto a favore di uno stretto e corretto rapporto con il mondo ebraico.
Non dimentichiamo,in proposito,il profondo ed intenso lavoro svolto,ad esempio,in collaborazione con il Rabbino Prof. Giuseppe Laras ed il suo successore,il compianto Rabbino Isidoro Kahn (z.l).
Su di lui sia la pace!
Gadi Polacco
Inviato dal dispositivo wireless BlackBerry®

lunedì 16 agosto 2010

E se su via Grande si arrivasse ad un nuovo referendum?

Egregio Direttore,
mi sfugge il motivo per il quale si continua a parlare, tra smentite e correzioni di rotta come appunto si addice alle fasi di sondaggio degli umori,di ipotesi di pedonalizzazione di via Grande quasi che la nostra via principale fosse avulsa dal resto del contesto cittadino e non risentisse, quest'area il cui circondario ospita la netta maggioranza relativa del commercio livornese,delle dinamiche attuali e future delle zone circostanti.
Torno quindi a chiedermi se le ipotesi che riguardano il centro cittadino per eccellenza,posto che le isole pedonali non sono nemiche"a prescindere" del commercio (naturalmente dipende da come vengono realizzate e servite), non debbano essere valutate unitamente a quella che continua a permanere almeno in gran parte un'incongnita, ovvero l'evoluzione commerciale che potrebbe avere in futuro l'adiacente area della "Porta a Mare".
L'immissione di nuova merceologia in dose massiccia a ridosso del centro,quale influsso avrà su via Grande e relativo comparto??
Ovvero,si pensa di filtrare l'immissione di realtà commerciali nelle aree di quello che fu il Cantiere, magari agevolando ed incentivando il ridispiegamento di attività già esistenti piuttosto del sorgere di nuove e quindi aggiuntive presenze merceologiche?
Sono problematiche,queste,non nuove e che già al sorgere del progetto Porta a Mare vennero esternate (ad esempio dal Consiglio della Circoscrizione 2),ma francamente non mi pare che abbiano avuto risposta ad oggi.
Sarà comunque interessante seguire come si sviluppeà la questione ,anche perchè la vicenda dell'ubicazione ipotizzata dell'ospedale a Montenero,con conseguente primo referendum popolare a Livorno,potrebbe aver aperto la strada,ove non si addivenisse ad una soluzione largamente condivisa,ad un nuovo questito referendario.
Cordialmente,

Gadi Polacco
Federazione dei Liberali

domenica 15 agosto 2010

Il Tribunale di Padova multa una scuola ed il Ministero : l'ora alternativa a quella di religione è un obbligo

Complice forse anche il clima vacanziero agostano,non ha avuto grande risalto una sentenza del Tribunale di Padova che, accogliendo il ricorso presentato dai genitori di una bambina che lamentavano l'assenza di alternative all'ora di religione (quella cattolica,per la cronaca l'unica presente nella scuola pubblica a carico però di tutti),ha condannato scuola e Ministero per discriminazione indiretta nell’esercizio del diritto all’istruzione e alla libertà di religione",ribadendo che trattasi di "valori tutelati dalla Costituzione"  e quindi confermando come tali insegnamenti alternativi debbano essere obbligatoriamente offerti per rendere effettiva la scelta compiuta dallo studente”.
E' scattata anche la sanzione pecuniaria pari a 1500,00 euro : se la cifra non è gran cosa,tenendo conto che di situazioni analogamente sanzionabili in Italia ve ne sono in abbondanza,anche dal punto finanziario se iniziassero a partire ricorsi non sarebbe quindi cosa indolore.
Ma è dal punto di vista di principio che questa sentenza è assai interessante perchè dimostra, diversamente da quanto alcuni cercarono di sostenere,che quanto espresso nel maggio scorso dal Consiglio di Stato (pur rigettando la famosa sentenza del TAR del Lazio) era in realtà un boomerang per chi, compreso purtroppo il Ministro,si ostina a voler ritenere l'attuale situazione consona ad una compiuta democrazia.
Scriveva infatti il Consiglio di Stato che il non attivare corsi alternativi " può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della famiglia, e di questo aspetto il Ministero appellante dovrà necessariamente farsi carico” : dinanzi all'inadempienza padovana i giudici hanno pertanto proceduto di conseguenza.
Se l'alternativa "ora cattolica" od "ora alternativa" può apparire,come al sottoscritto appare, soluzione ancora assai insoddisfacente (la Costituzione infatti vuole tutte uguali,dinanzi allo Stato,le fedi) ,risulta comunque assai triste che in questo paese occorra ricorrere al giudice anche per farsi riconoscere un diritto chiaramente sancito e ben noto a chi dovrebbe assicurarne l'esercizio.

Gadi Polacco

mercoledì 11 agosto 2010

Bar dello Stadio e "protezionismo" alla livornese

Ben lungi dal voler entrare nelle discussioni tecniche,magari anche legali,concernenti l'esito della gara effettuata per la gestione del servizio bar del "Picchi", non posso non rilevare alcune dichiarazioni ed iniziative,politicamente trasversali,che sembrano richiamare ad una sorta di "protezionismo" e di difesa della "livornesita'",concetto assai nobile sotto vari punti di vista (storico,sociale,culturale,ecc) ma assai rischioso se contrapposto alla presunta onta dell'essere "diverso" (nel caso la ditta "rea" di avere la sede legale nel pisano e che deve arrivare addirittura a fare quasi dichiarazioni di abiura della propria origine) e pertanto "invasore".
Posso capire ,ma non giustificare, qualche politico che tenta spericolatamente di cavalcare strumentalmente la questione,ma cio' non mi appare serio e nemmeno utile,neanche per l'attuale gestione livornese che comprensibilmente gioca le proprie legittime carte.
Se la ricerca della prosperita' e della competitivita' economica di Livorno,secondo alcuni politici di casa nostra,passa attraverso il richiamo al "protezionismo" credo proprio che abbiamo un problema in più'.
Cordiali saluti,
Gadi Polacco
Federazione dei Liberali

lunedì 9 agosto 2010

Il sondaggio su via Grande ed il pericolo dell'approccio ideologico

Egregio Direttore, in realta' non vi e' molto di nuovo nel dibattito circa l'ipotesi di pedonalizzare via Grande o parte dell'arteria.
Gia" intorno al 2000,allora da vicepresidente e responsabile commercio della Circoscrizione 2,ricordo che l'eventualita' venne sondata,peraltro trovando i commercianti,in quegli anni,interessati.
Anche l'idea di utilizzare ,quale una delle direttrici per le linee di trasporto pubblico,viale Avvalorati sembro' vicina a concretizzarsi ma poi svani'.
Dunque niente di nuovo sotto il sole salvo,purtroppo,una crisi economica che pare richiedere ancora del tempo prima di essere superata ed alla luce della quale,almeno in parte,sono comprensibili le attuali remore che sembrano provenire dal comparto commerciale.
Un'isola pedonale e' pero' nemica del commercio "a prescindere" ?
Francamente e quale operatore nell'intermediazione commerciale che ha modo di frequentare regolarmente diverse realta' commerciali non mi sento di sposare questa tesi.
Ovvio pero' che un'isola pedonale,per prosperare,ha bisogno di un contesto favorevole,di parcheggi fruibili e di trasporti alternativi all'auto privata validi e facilmente accessibili..
Ma ha anche bisogno,questo nostro centro commerciale naturale,di politiche di marketing condivise che in altre realta' vengono attuate,o almeno tentate,da associazioni di zona che vedono al loro interno quale partner, attivo anche finanziariamente,l'Amministrazione Comunale stessa.
Poiche' pero' via Grande e dintorni non sono circondati dal niente,credo che non si possa dibattere circa l' "isola pedonale si o no" senza ricordare che l'assetto commerciale della citta',almeno stando alle iniziative in atto,e' destinato a variare decisamente con l'avvento del Nuovo Centro e della Porta a Mare, intesa come aree ex-Cantiere.
Quest'ultima realta' ,in particolare,potrebbe immettere a ridosso del centro commerciale naturale cittadino una dose aggiuntiva di attivita' commerciali che potrebbe portare ad una forte destabilizzazione del gia' precario assetto.
Filtrare queste attivita',favorire non l'aumento del peso merceologico ma bensi' un suo miglior ridispiegamento,sono alcune delle misure che a suo tempo,proprio per proteggere il cuore commerciale storico di Livorno,vennero da più' parti proposte.
Spero di sbagliarmi ma niente di cio' mi pare essere in atto.
E cosi', mentre ancora i croceristi vagano alquanto senza meta per la citta',in attesa che un concorso di forze (Amministrazione Comunale,associazioni di categoria e preposte,privati,ecc) faccia cio' che pragmaticamente parrebbe ovvio fare,ovvero organizzare dei pacchetti turistici "ad hoc" da proporre tramite tour operator/armatori cointeressandoli anche in senso economico, il dibattito su via Grande appare avulso dal contesto generale ed addirittura,in alcini casi,viziato da approccio ideologico.
Direi proprio che non possiamo permettercelo.
Cordiali saluti e grazie per l'attenzione,
Gadi Polacco
Inviato dal dispositivo wireless BlackBerry®

EFFETTO VENEZIA - 8 AGOSTO 2010 - ANTEPRIMA DELLA GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA 2010-LIVORNO CAPOFILA PER L'ITALIA

domenica 8 agosto 2010

Referendum sull'Ospedale a Montenero : i liberali livornesi confidano nel senso di responsabilità civica dell'Amministrazione ed in regole per un corretto svolgimento della fase elettorale e del voto

Ora, il Referendum sulla delibera per l'Ospedale a Montenero è una realtà ufficiale. E' un grande successo del Comitato per l'Abrogazione, composto da persone normali. Soprattutto è la prova , anche a Livorno, della vitalità della partecipazione dei cittadini sui problemi veri della convivenza, nel segno dell'autonomia attiva e al di fuori del conformismo passivo. La politica di puro potere crea distacco, la politica delle idee mobilita.

Ora, compete all'Amministrazione Comunale assumere un comportamento adeguato. I liberali continuano ad augurarsi che l'Amministrazione rinunci alla delibera contestata, prendendo atto della forte contrarietà tra i cittadini, che del resto, alle elezioni di un anno fa,  non avevano dato mandato per la scelta Ospedale a Montenero, spuntata fuori dopo. Con questa rinuncia, l'Amministrazione dimostrerebbe, nel merito, rispetto per la partecipazione e, in chiave economica,  senso di responsabilità civica evitando la spesa di quasi mezzo milione di euro per il referendum. Noi liberali speriamo ancora che l'Amministrazione abbia questo coraggio.

Peraltro, anche se non avesse questo coraggio, l'Amministrazione è tenuta ad un comportamento adeguato. Deve assicurare alla Città che, per il periodo da oggi fino alla data di effettuazione del referendum, si costruiscano norme adeguate allo svolgersi della campagna di informazione dei cittadini. Non è affatto una cosa ovvia. Perché il referendum abrogativo cittadino non ha precedenti a Livorno e perché, anche le regole già previste almeno per gli ultimi 30 giorni della campagna, sono molto scarne e hanno bisogno di ulteriore sostanza. Tanto più che nella fattispecie l'Amministrazione svolgerà due ruoli: quello di organo istituzionale di garanzia e quello di parte in causa a difesa della delibera contestata. 

Ad esempio non esiste nessuna regola per la propaganda nelle sue varie forme, per dar voce al Comitato promotore dell'Abrogazione, per darla agli eventuali Comitati per il SI e per il NO, per le strutture fisiche del voto. Costruire queste regole in ritardo equivarrebbe al mantenere il silenzio attorno al referendum sperando così di favorire la non partecipazione al voto. I liberali si augurano che l'Amministrazione sappia tenere comportamenti adeguati e in ogni caso non ricorra a  metodi di prevaricazione.

Federazione dei Liberali