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domenica 19 settembre 2010

20 SETTEMBRE 2010 : A 140 ANNI DALLA STORICA BRECCIA PORTA PIA E' ANCORA UNA VIA INCOMPIUTA

I liberali ricordano ,nel 140° anniversario,la Breccia di Porta Pia episodio simbolo dell'Unità d'Italia,di Roma capitale,della nascita del compiuto Stato Liberale e dello smantellamento,finalmente,del'odiosol ghetto nel quale gli ebrei erano segregati per volere dello Stato Pontificio.
Abbiamo pertanto aderito alla manifestazione tenutasi a Roma e guardiamo con preoccupazione alla denuncia della Consulta Romana per la Laicità che dichiara di non aver potuto organizzare la tradizionale commemorazione,sostituita da una sorta di convegno nel quale la storia rischia di essere  riletta strumentalmente ed artatamente confusa.
La Laicità dello Stato,pur costituzionalmente sancita,langue per le continue ferite che le vengono inferte ,con preoccupante e significativa trasversalità politica,quotidianamente : celebrare e ricordare Porta Pia e cosa quei fatti hanno veramente voluto dire per l'Italia,specialmente in vista del 150° dell'Unità Nazionale,è dunque un imperativo per tutti coloro che vedono nella società laica il miglior strumento per garantire i diritti di tutti nel reciproco rispetto e nel rispetto delle comuni leggi di convivenza.
Dinanzi all'evolversi della nostra società verso diversificate espressioni culturali e religiose, la Laicità delle istituzioni è quindi una garanzia a favore di tutti.

Gadi Polacco

Consigliere Nazionale Federazione dei Liberali

19 settembre 2010

20 SETTEMBRE 2010 : A 140 ANNI PORTA PIA E' ANCORA UNA VIA INCOMPIUTA

I liberali ricordano ,nel 140° anniversario,la Breccia di Porta Pia episodio simbolo dell'Unità d'Italia,di Roma capitale,della nascita del compiuto Stato Liberale e dello smantellamento,finalmente,del'odiosol ghetto nel quale gli ebrei erano segregati per volere dello Stato Pontificio.
Abbiamo pertanto aderito alla manifestazione tenutasi a Roma e guardiamo con preoccupazione alla denuncia della Consulta Romana per la Laicità che dichiara di non aver potuto organizzare la tradizionale commemorazione,sostituita da una sorta di convegno nel quale la storia rischia di essere  riletta strumentalmente ed artatamente confusa.
La Laicità dello Stato,pur costituzionalmente sancita,langue per le continue ferite che le vengono inferte ,con preoccupante e significativa trasversalità politica,quotidianamente : celebrare e ricordare Porta Pia e cosa quei fatti hanno veramente voluto dire per l'Italia,specialmente in vista del 150° dell'Unità Nazionale,è dunque un imperativo per tutti coloro che vedono nella società laica il miglior strumento per garantire i diritti di tutti nel reciproco rispetto e nel rispetto delle comuni leggi di convivenza.
Dinanzi all'evolversi della nostra società verso diversificate espressioni culturali e religiose, la Laicità delle istituzioni è quindi una garanzia a favore di tutti.

Gadi Polacco
Consigliere Nazionale Federazione dei Liberali

19 settembre 2010

venerdì 17 settembre 2010

COMMEMORAZIONE DELLA BRECCIA DI PORTA PIA : INQUIETANTE DENUNCIA DELLA CONSULTA ROMANA PER LA LAICITA' DELLE ISTITUZIONI

La Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni quest’anno non potrà commemorare la presa di Porta Pia, il 20 Settembre. Il 6 luglio, infatti, è stata presentata alla Questura di Roma la richiesta dell’autorizzazione, peraltro dovuta secondo la Costituzione Italiana, a commemorare l’evento. Nonostante la disponibilità dei funzionari della Questura, non autorizzati per evidenti ordini superiori a dare un assenso esplicito, si è arrivati fino al giorno 14 settembre per essere informati che, dopo l’evento istituzionale alla presenza del Presidente Napolitano, non era possibile nessuna commemorazione, a causa della priorità data all’evento organizzato dall’associazione politico cattolica Militia Christi “a 140 anni dai tragici eventi che portarono le truppe del liberal-massonico Regno sabaudo ad invadere lo Stato Pontificio, allora libero, sovrano e popolare”. La consulta Laica prende atto che le decisioni politiche che sottintendono questa scelta vanno nella direzione di un riconoscimento ufficiale di Militia Christi, un’associazione fondamentalista, già condannata da un tribunale per offese e falsità e condannata ad eliminare dal suo sito internet dichiarazioni e commenti. La Consulta prende atto che al contrario un’associazione come la Consulta Romana, che coordina altre 22 associazioni ad indirizzo laico che hanno come scopo il rispetto e l’applicazione della Costituzione Italiana, in questo momento politico, e in particolare in una città come Roma, è vista con fastidio. Quel fastidio che piccole fiammelle di libertà hanno sempre creato, e continuano a creare nei regimi antidemocratici e fondamentalisti.

Carlo Cosmelli

Coordinatore della Consulta Laica Romana

Roma 16-9-2010

Le associazioni aderenti alla Consulta:

. AFFI Associazione Federativa Femminista Internazionale.

. Arcigay Roma.

. ARCo Associazione per la Ricerca e la Comunicazione.

 Associazione culturale Altrevie.

. Associazione Libera uscita – Sede di Roma.

. Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” - Sezione di Roma.

. Carta 89.

. Cemea del Mezzogiorno.

. CGIL Roma e Lazio - Ufficio Nuovi Diritti.

. Com Nuovi Tempi – Confronti.

. CRIDES Centro Romano d'Iniziativa per la Difesa dei Diritti nella Scuola.

. Democrazia laica.

. FNISM - Federazione Nazionale Insegnanti Roma e Lazio.

. Fondazione Critica Liberale.

. Fondazione Religions-Free Bancale Onlus.

. Gruppo Martin Buber, Ebrei per la pace.

. Italialaica.it

. Lettera Internazionale.

. Liberacittadinanza – Sede di Roma.

. Libertà e Giustizia – Circolo di Roma.

. Noi siamo Chiesa – Roma.

. Società Laica e Plurale.

Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni

Sede: c/o Fondazione Critica Liberale, Via delle Carrozze, 19  00187  Roma   Tel. 06 6796011    

 romalaica@gmail.com 

 http://romalaica.blogspot.com

lunedì 13 settembre 2010

INTENTI STRUMENTALI E POSIZIONI ILLIBERALI ORIGINANO, SULL'IPOTESI DI UNA MOSCHEA A LIVORNO,UN ASSURDO E TRAGICOMICO DIBATTITO

Intenti strumentali e tanta illiberalità sembrano essere gli ingredienti base del dibattito ,per molti versi assurdo, che si svolge a varie riprese a Livorno in riferimento all'ipotesi di una nuova Moschea (ricordando come,di fatto,da anni ne esista già una).

Pare che ad alcuni,in città,non sia giunta ancora notizia del dettato costituzionale e degli impegni internazionali sottoscritti dall'Italia in tema di libertà di religione : invero,leggendo alcune dichiarazioni di esponenti politici nazionali,pare che carenze in materia si riscontrino sull'intero territorio nazionale.


Ecco allora che per motivare un non senso anticostituzionale si invoca il terrorismo e si citano,realtà purtroppo esistenti, i luoghi di culto islamici che celano attività terroristiche: rimane però chiaro l'esempio di paesi da decenni fortemente sottoposti al terrorismo dei fanatici islamici che riescono a combattere questo cancro senza detrimento di un elementare diritto dell'uomo,quale quello appunto a professare la propria fede.


La materia,a questo punto, diventa infatti di intelligence e di polizia, purchè si abbia la capacità di agire propria di una società laica che,in quanto tale, garantisce il diritto di tutti ,senza farsi però condizionare da alcuno, ed è quindi nelle migliori condizioni per intervenire anche duramente indipendentemente dalla fonte del pericolo.


Gli Stati Uniti insegnano anche al riguardo,non peritandosi di esercitare il diritto all'intervento a tutela dell'ordine pubblico e del rispetto delle leggi anche nei confronti di realtà religiose : purtroppo questo pare non essere possibile in Italia,complice primaria la debolezza della Laicità delle nostre istituzioni.


Tralasciando poi squallide iniziative “minacciate” tipo quella della distribuzione di salumi e carne di maiale, provocazioni dichiarate che facilmente potrebbero tornare al mittente come un boomerang, un altro ipocrita assurdo è insito nella questione della reciprocità,ovvero quello che è consentito “da noi” non è consentito “da loro”.


Dovrebbe essere noto a chiunque mastica politica come la reciprocità si applichi tra stati e non la si possa certo invocare tra religioni che sono sparse ovunque e spesso,fortunatamente,non coincidono con il potere temporale.


Si abbia quindi il coraggio e la coerenza di invocare una seria politica nei confronti di quegli stati che non garantiscono il rispetto dei fondamentali diritti umani (religiosi compresi) ed ai quali è quindi possibile anche parlare in termini di reciprocità.


Per fare questo,però,occorre mettere da parte cinici principi quali “pecunia non olet” e “real politik”, od almeno saperli esercitare avendo chiaro un limite oltre il quale la dignità nazionale viene infranta : alla luce del trattamento che riserviamo,ad esempio,a quel campione di democrazia che è Gheddafi,per il quale l'Italia è diventata una sorta di sala giochi,anche questo obbiettivo sembra non essere alla portata della nostra attuale Italia..


Federazione dei Liberali - Livorno



INTENTI STRUMENTALI E POSIZIONI ILLIBERALI ORIGINANO, SULL'IPOTESI DI UNA MOSCHEA A LIVORNO,UN ASSURDO E TRAGICOMICO DIBATTITO

INTENTI STRUMENTALI E POSIZIONI ILLIBERALI ORIGINANO, SULL'IPOTESI DI UNA MOSCHEA A LIVORNO,UN ASSURDO E TRAGICOMICO DIBATTITO


Intenti strumentali e tanta illiberalità sembrano essere gli ingredienti base del dibattito ,per molti versi assurdo, che si svolge a varie riprese a Livorno in riferimento all'ipotesi di una nuova Moschea (ricordando come,di fatto,da anni ne esista già una).che ovviamente ,al pari du qualsiasi altro luogo di culto,ha diritto di sorgere nel rispetto delle regole vigenti.


Pare che ad alcuni,in città,non sia giunta ancora notizia del dettato costituzionale e degli impegni internazionali sottoscritti dall'Italia in tema di libertà di religione : invero,leggendo alcune dichiarazioni di esponenti politici nazionali,pare che carenze in materia si riscontrino sull'intero territorio nazionale.


Ecco allora che per motivare un non senso anticostituzionale si invoca il terrorismo e si citano,realtà purtroppo esistenti, i luoghi di culto islamici che celano attività terroristiche: rimane però chiaro l'esempio di paesi da decenni fortemente sottoposti al terrorismo dei fanatici islamici che riescono a combattere questo cancro senza detrimento di un elementare diritto dell'uomo,quale quello appunto a professare la propria fede.


La materia,a questo punto, diventa infatti di intelligence e di polizia, purchè si abbia la capacità di agire propria di una società laica che,in quanto tale, garantisce il diritto di tutti ,senza farsi però condizionare da alcuno, ed è quindi nelle migliori condizioni per intervenire anche duramente indipendentemente dalla fonte del pericolo.


Gli Stati Uniti insegnano anche al riguardo,non peritandosi di esercitare il diritto all'intervento a tutela dell'ordine pubblico e del rispetto delle leggi anche nei confronti di realtà religiose : purtroppo questo pare non essere possibile in Italia,complice primaria la debolezza della Laicità delle nostre istituzioni.


Tralasciando poi squallide iniziative “minacciate” tipo quella della distribuzione di salumi e carne di maiale, provocazioni dichiarate che facilmente potrebbero tornare al mittente come un boomerang, un altro ipocrita assurdo è insito nella questione della reciprocità,ovvero quello che è consentito “da noi” non è consentito “da loro”.


Dovrebbe essere noto a chiunque mastica politica come la reciprocità si applichi tra stati e non la si possa certo invocare tra religioni che sono sparse ovunque e spesso,fortunatamente,non coincidono con il potere temporale.


Si abbia quindi il coraggio e la coerenza di invocare una seria politica nei confronti di quegli stati che non garantiscono il rispetto dei fondamentali diritti umani (religiosi compresi) ed ai quali è quindi possibile anche parlare in termini di reciprocità.


Per fare questo,però,occorre mettere da parte cinici principi quali “pecunia non olet” e “real politik”, od almeno saperli esercitare avendo chiaro un limite oltre il quale la dignità nazionale viene infranta : alla luce del trattamento che riserviamo,ad esempio,a quel campione di democrazia che è Gheddafi,per il quale l'Italia è diventata una sorta di sala giochi,anche questo obbiettivo sembra non essere alla portata della nostra attuale Italia..


Federazione dei Liberali - Livorno