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mercoledì 10 febbraio 2010

IL TESTAMENTO BIOLOGICO , APPROVATO A LIVORNO, POTREBBE NON ENTRARE MAI IN VIGORE....

Il Consiglio Comunale , con la delibera 110 del 20 ottobre 2009, ha impegnato la Giunta Comunale ( con voto unanime dei 27 presenti e la non partecipazione al voto di altri 8 consiglieri) a predisporre un modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica nel quale il cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto  all'accanimento terapeutico. Sono passati quasi quattro mesi e di questo modulo in Comune non si ha notizia.

La situazione preoccupa non poco per due ragioni, una di principio e una di fatto. La ragione di principio è che la mancata applicazione di una delibera che prevede un adempimento semplice ed ovvio alla luce del dibattito in Consiglio, oltretutto trattandosi di atto condiviso dal Sindaco, è cosa non accettabile in un ordinamento centrato sulla rappresentanza. Sarebbe ancor peggio se ciò fosse dovuto non a trascuratezza, bensì alla volontà di compiacere chi – legittimamente dal suo punto di vista – si è sempre dichiarato contrario al registro anagrafico per il testamento biologico. Così si avviluppano i meccanismi democratici nei veli misteriosi del palazzo e si è disponibili a far influenzare le regole istituzionali da qualche fede religiosa.

La ragione di fatto è che il ritardo nell'applicare la delibera 110 del 20 ottobre 2009 fa correre alla città di Livorno il rischio di non poter avere il Registro delle ultime volontà. Infatti in questi giorni è ripreso alla Camera l'esame del testo in materia licenziato lo scorso marzo al Senato. Questo testo  al momento nulla prevede per i Registri municipali già esistenti, per cui se il Registro verrà fatto a Livorno prima del definitivo varo della legge nazionale potrà continuare a espletare i suoi effetti per i cittadini livornesi. Dopo è assai improbabile.

Viene peraltro il sospetto che il ritardo nell'applicare la delibera 110 del 20 ottobre corrisponda ad un disegno più maligno. Quello di confidare che la Camera, modificando il testo, riassorba i Registri municipali nel Registro nazionale (che ad oggi prevede un testamento biologico farsa, poiché i medici possono non tenerne conto). In tal modo, qualcuno potrebbe pensare di prendere in un sol colpo tre piccioni .  Dare la colpa al centro destra per avere impedito con la nuova  Legge i Registri Municipali e dunque quello di Livorno.  Sgombrare il campo da un punto controverso  nei rapporti tra mondo della sinistra e mondo cattolico, anche al prezzo di una minor attenzione ai diritti del cittadino. Non indispettire a Livorno coloro che sono contrari al nuovo Registro. 

La nostra cultura liberale ci porta viceversa a privilegiare le occasioni per irrobustire i diritti dei cittadini. E dunque sollecitiamo la Giunta Comunale ad adempiere subito alla delibera 110 del 20 ottobre predisponendo un modulo che consenta senza ambiguità di raccogliere le volontà anticipate dei cittadini sull'accanimento terapeutico. Che è tale in ogni forma, incluse quelle alimentazione e idratazione forzate che sono, a detta degli ordini dei medici e della scienza, delle vere e proprie forme invasive di intervento medico.

FEDERAZIONE DEI LIBERALI


Livorno, 10 febbraio 2010

www.liberalivorno.blogspot.com


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