In prima pagina del quotidiano più diffuso a Livorno, il prof. Rossi lancia una proposta per suggerire al Comune una via d'uscita dalla strettoia in cui si è cacciato sull'ubicazione del nuovo Ospedale a Montenero. Una proposta che sarà anche formulata con le migliori intenzioni ma che espropria i cittadini del decidere e lascia l'ultima decisione al Comune.
Il prof. Rossi propone di applicare la Legge Regionale 69/2007 che definisce un diritto l'effettiva partecipazione alla elaborazione delle politiche locali. Al contrario, il dibattito di questi mesi ha chiarito che la scelta di Montenero è stata compiuta senza alcuno studio preliminare comparativo tra diverse ubicazioni, senza il rispetto delle regole urbanistiche e delle sentenze della Corte Costituzionale, senza un complessivo piano sanitario, senza una preventiva discussione pubblica. Non soltanto a proposito di Montenero ma anche dell'utilizzo del vecchio ospedale e della ipotesi della alienazione dell'esistente patrimonio della ASL 6.
Stando così le cose, è giusto trovare rapidamente una via di uscita dalla strettoia. Si tratta di evitare che per 7/8 mesi Livorno si divida tra chi vuole ( con fondamento giuridico e democratico) abrogare e chi non vuole. Da novembre, si dovrà ricominciare tutto da capo se vinceranno i SI e sennò costringere Livorno ad assumersi impegni di 300 milioni senza disporre di studi preliminari. Esiti rigidi che non agevolano una discussione reale del problema. Una via di uscita è auspicabile ma non può essere una procedura da prestigiatore. Del tipo, promuovere il ricupero delle consultazioni pubbliche e di quel dibattito che il Comune ha scientemente evitato ma attribuendo solo una veste consultiva ( oltre tutto mediata da un'Autorità finora inesistente). Alla fine il Comune farà quello che vuole sulla delibera già assunta per l'ubicazione a Montenero. Tanto che la proposta del prof. Rossi, in cambio di queste apparenti concessioni di dibattito, richiede che il Comitato promotore del referendum abrogativo rinunci al referendum. E così i cittadini perderebbero il loro diritto ad avere la parola decisiva sull'ubicazione.
Noi Liberali , per ricuperare lo spirito della LR 69/21007 e le esigenze del realismo amministrativo, facciamo una proposta diversa e coerente. Sia lo stesso Sindaco a dar prova di saggezza e a riconoscere di avere avuto fretta. Dovrebbe bloccare la delibera, far tutti gli studi comparativi, promuovere tutti i dibattiti tra i cittadini e solo allora arrivare a decidere l'ubicazione del nuovo ospedale. Questa decisione richiederebbe coraggio politico, ma, specie all'inizio della legislatura, costituirebbe un atto di serietà amministrativa, rispettoso della legalità, fruttuoso e apprezzato dai cittadini.
Raffaello Morelli
FEDERAZIONE DEI LIBERALI
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