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sabato 9 gennaio 2010

Sul referendum per l'ospedale a Montenero : considerazioni di Raffaello Morelli

Delle tre regole per non sprecare il referendum illustrate da Emanuele Rossi, la prima e la seconda sono considerazioni condivisibili, la terza non regge. Viene fatta confusione sulla natura di un referendum abrogativo, come quello dello scorso giugno (in apparenza voleva abrogare il porcellum, in realtà lo peggiorava assai) o come l'attuale che intende abrogare la delibera comunale sull'ospedale a Montenero. Il referendum abrogativo affida ai cittadini la scelta di abrogare o no una decisione già presa da un organo istituzionale regolarmente eletto. E siccome la Repubblica Italiana è una democrazia rappresentativa (  le decisioni sono affidate agli eletti ) e non una democrazia diretta ( i cittadini scelgono direttamente senza vincoli ) , la legge fornisce una qualche tutela alla decisione presa dall'organismo elettivo. Perciò stabilisce che, perché il referendum sia  valido, alla consultazione referendaria deve prendere parte la metà + 1 degli aventi diritto. Se non vi prende parte, non c'è una maggioranza di cittadini a favore del cambiamento, per cui è giusto (il referendum abrogativo non è appunto un istituto di democrazia diretta) far prevalere la decisione degli eletti.Dunque, nel caso della delibera su Montenero, chi propone il referendum farà bene a puntare ad una partecipazione maggioritaria. Metter le mani avanti dichiarando – come già è stato fatto – che sarebbe un successo far votare tanta gente anche se meno della maggioranza, è una assurdità. I referendum sono a tema e trasformarli in battaglie politiche dimostrative (ma a perdere)  rientra  nella dissennata politica radicale che ha portato a logorare uno strumento che, se non ubusato e distorto, svolgerebbe una importante funzione di riequilibrio in una democrazia rappresentativa. Portare al voto la maggioranza degli aventi diritto, non è del resto impossibile. Specie in questo caso, in cui militano argomenti solidi a favore dell'abrogazione. Innanzitutto quello che la maggioranza ha ribaltato ogni logica decisionale. Infatti, dopo che l'ubicazione a Montenero del nuovo Ospedale non era stata indicata nel programma elettorale di Cosimi  per il voto di giugno, a luglio il Sindaco ha deciso per Montenero con una procedura a rotta di collo, senza consultare nessuno fuori degli uffici interni ( nonostante il titolo del suo programma reclamasse la partecipazione di tutti ) e senza alcuno studio su questioni essenziali comparative ( tipo rilevamenti geologici, impatto ambientale, collocazione urbanistica, collegamenti viari, flussi dei potenziali utenti, copertura finanziaria non limitata alle partite di cassa). In conclusione. Sul referendum abrogativo della delibera Montenero, le scelte politiche sono due: o si vuole abrogare oppure no. Giustamente, siccome il Consiglio Comunale ha già votato, per abrogarla occorre andare a votare. Altrimenti resta quella di ora. E a meno di (auspicabili) ripensamenti, la maggioranza PD e alleati ha ogni diritto di invitare all'astensione.
 Raffaello Morelli
Federazione dei Liberali

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