L’ampia
intervista su Repubblica del Presidente della Toscana Enrico Rossi, muove da
una necessità certa (all’Italia serve molto denaro per affrontare i progetti
sulla ripresa) ma propone di seguire un metodo assai pericoloso in prospettiva
(se per averli l’Italia attingerà ai fondi del MES). Specie ora che il Recovery
Fund assicura dei finanziamenti maggiori, in parte gratis e senza vincoli
pericolosi.
In
Italia non si discute sui fatti. E non pochi bollano le notevoli
perplessità
del governo italiano sul MES, con epiteti coloriti del tipo “i soldi ci
servono, zero interessi e senza condizioni” oppure “non
cogliere l’occasione del MES sarebbe delittuoso” anzi “un’idiozia”.
Parlano
sempre dei soldi e mai delle condizioni reali per averli
Innanzitutto
va chiarita la vera natura del MES, Meccanismo Europeo di Stabilità. Partendo
dal togliere l’equivoco sul termine europeo. Si riferisce al territorio in cui il
MES opera, non all’istituzione UE. Infatti compongono il MES (istituito nel ‘12,
come Fondo Salva Stati) solo i 19 paesi dell’euro e non i 27 dell’UE. Dunque il
MES in sé non rientra nel diritto UE: e già questo è un grave limite quando si
tratta di rispondere ad una pandemia. In pratica il MES è una banca di diritto
lussemburghese retta da un preciso Trattato intergovernativo. Che specifica che
“l’accesso all'assistenza finanziaria viene offerto sulla base
di una rigorosa condizionalità nell'ambito di un programma di
aggiustamento macroeconomico e di un'analisi della sostenibilità del debito
pubblico effettuata da Commissione UE, FMI, BCE”, la Troika. E’ superfluo
ricordare che i comportamenti della
Troika in alcuni paesi, sono stati pubblicamente definiti di tipo coloniale.
In
tale quadro, va aggiunto che, dei tre organismi della Troika, solo la
Commissione è una istituzione UE. E infatti il MES non dipende dalla
Commissione. Di conseguenza, quando Rossi richiama indirettamente l’accordo dei
Ministri delle Finanze UE (l’ltalia potrà
finanziare le spese sanitarie per importi fino al 2% del Pil alla fine del
2019, i famosi 37 miliardi circa) e precisa che l’accesso ai fondi MES non sarà
sottoposto a programmi di aggiustamento dei conti pubblici (come concordato
nello scambio tra i Commissari UE Dombrovskis e Gentiloni con il Presidente
dell’Eurogruppo Centeno) dice il vero. Però ha una grave amnesia sulla natura
del MES, che è indipendente dall’UE. Per
cui lo scambio Commissione Eurogruppo è giuridicamente acqua fresca. Le
condizionalità sui prestiti sono scritte nel Trattato del MES (ratificato dall’Italia) e quindi
restano un diritto intangibile del MES. A meno che l’UE non pretenda prima di varare una deroga al
Trattato MES per la pandemia.
Così
come stanno le cose oggi, il Governatore della Banca d’Italia non
dovrebbe affatto trascurare i rischi futuri del MES. Specie se, come
dice, il MES non è la manna. Pensiamo prima ad usare al meglio i soldi
del Recovery Fund. Nel frattempo otteniamo la deroga, così da
scongiurare i rischi.
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