La tragedia degli straripamenti e delle otto vittime dei giorni scorsi ha molto opportunamente indotto la Fondazione Livorno e la sua controllata per le Arti e la Cultura ad annullare l'edizione 2017 del Festival sull'Umorismo, destinando le relative somme, stanziate e non ancora spese, ad interventi a favore delle famiglie più bisognose colpite dal cataclisma.
Come è ovvio, va molto apprezzato questo aiuto nel nome della concreta solidarietà civile, sotto la drammatica urgenza meteorologica. Crediamo peraltro che alla solidarietà civile non si debba ricorrere solo in simili contingenze. Occorre una solidarietà civile praticata di continuo per affrontare i problemi della vita quotidiana, che sono assai connessi – non separati – alle condizioni territoriali dei luoghi abitati. E' assurdo ritenere, come avvenuto fin qui, che il mantenimento della sicurezza ambientale non rientri nei normali vincoli, anche economici, cui destinare le risorse ordinarie dei bilanci annuali delle Istituzioni (e nella misura consigliata dall'esperienza storica e dai costanti monitoraggi sulle effettive condizioni delle strutture esistenti e di cui è prevedibile la pericolosa carenza). Questo tipo di solidarietà civile si compenetra strettamente con l'aiuto ai disagiati ed opera per prevenirne l'estensione e l'aggravamento.
Pertanto il Circolo Einaudi auspica che la Fondazione Livorno – che è una realtà cittadina molto importante in termini economici e che è già impegnata nel campo della solidarietà tradizionale – rifletta sull'estenderla stabilmente a quella civile, riservando dal 2018 la cospicua somma annua destinata al Festival sull'Umorismo (circa 360 mila euro) ad impieghi che tocchino la città non tanto con l'effimero bensì con la concretezza richiesta dalle condizioni strutturali, di reddito, di rapporti umani ed alle loro urgenti necessità operative a cominciare dai centri stabili di scambio culturale.
Circolo Luigi Einaudi, Livorno
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