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venerdì 3 dicembre 2010

TESTAMENTO BIOLOGICO E COMUNE DI LIVORNO : DOPO TANTO PARLARE E TANTA ATTESA PRATICAMENTE NIENTE...

In materia di testamento biologico, l'attesa dei cittadini è stata lunga ( oltre un anno) e il risultato deludente ,almeno da quanto si rileva dal sito del Comune.


Di fatti, il nuovo assessore Cantù ha dato finalmente corso alla mozione allora approvata in Comune ma non ha vinto le resistenze evidenti, non si capisce bene  se della stessa Giunta o della burocrazia. Sta di fatto che il registro per la raccolta delle ultime volontà non è stato istituito e al suo posto è previsto solo un registro a cui si può comunicare l'avvenuta stesura di una analoga  dichiarazione fatta altrove e con altri soggetti. 


Questo significa che in pratica a Livorno si resta al punto di prima, nonostante il mandato conferito un anno fa dal Consiglio alla Giunta. Chi lo vuole può ovviamente già fare delle private dichiarazioni in materia di fine vita designando un fiduciario. A queste dichiarazioni  il deposito in Comune assicura solo la data certa.: tutto sommato per fare ciò basta recarsi ad un ufficio postale e fare affrancare un francobollo apposto sul documento.Per il resto, mentre con il Registro del Testamento Biologico depositato in Comune i medici avrebbero avuto il riferimento per loro ineludibile della volontà del testatore, ora con il semplice deposito, si interpone la figura del fiduciario, da cui vengono diversi problemi. Siccome non ci sarà un modulo di dichiarazione predisposto da esperti,  ciascuno farà dichiarazioni fai da te. E quindi, Innanzitutto ci sarà il problema della accettazione della designazione, poi quello della reperibilità del fiduciario da parte del medico interessato, poi l'interpretazione che il fiduciario darà alle istruzioni ricevute, poi la tempistica e i modi con cui il fiduciario comunicherà le istruzioni al medico. E' evidente che con questa procedura la volontà del testatore viene incartata in molti vincoli, che renderanno agevole alle lobby dei teo-con, teo-dem ,ed "atei devoti " vari di premere sul conformismo medico per ottenere un'applicazione di quelle ultime volontà secondo il volere non di chi le rilascia ma dei confessionali di turno. Alla faccia della sovranità del cittadino. 


Non a caso il  registro della comunicazione adottato a Livorno  non è la via seguita dagli altri comuni che hanno già istituito il registro per il testamento biologico. Per di più, è davvero fuori luogo che la Giunta dichiari con aria contrita che purtroppo la  legislazione non si sta avviando verso soluzioni che rispettino la volontà della persona anche nella fase finale della vita umana.,perché la tesi della necessità di una legge di fine vita è stata la tesi (errata costituzionalmente e autolesionista)  da lungo tempo sostenuta dai partiti della maggioranza livornese.

Insomma,tanto parlare e tanta attesa per niente.

Federazione dei Liberali

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