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lunedì 28 gennaio 2013

Giornata di mobilitazione Rete Imprese anche a Livorno : alcune osservazioni circa l'intervento dell'Ass. Bernardo

Ho seguito a Livorno, quale iscritto,l'assai partecipata Giornata di
mobilitazione nazionale indetta da Confcommercio - Rete Imprese. Dopo il
collegamento video per seguire l'intervento del Presidente Nazionale
Sangalli e il minuto di silenzio, in occasione della Giornata della
Memoria e per ricordare la piccola vittima della tragedia di Salviano
sollecitato dal Presidente Cesari, sono seguiti vari interventi degli
ospiti presenti.
Mi soffermerò su quello dell'Ass. Bernardo del Comune di Livorno che ,
tra le varie deleghe, ha anche quelle al commercio e al turismo e che ho
trovato in alcuni passaggi sorprendente.
Se infatti è ovvio e quindi condivisibile che anche Livorno risenta
della crisi nazionale in atto, ciò non vuol dire che debba essere
ignorata l'aggravante costituita da una crisi specifica della città che
l'affligge ormai da lungo tempo e che ha radici lontane, rappresentate
essenzialmente da una visione, rivelatasi poi assai errata, che vedeva
in pratica nel porto l'unico pilastro economico dell'area.
Sorprendenti ho poi trovato dei richiami "nostalgici" ai bei tempi nei
quali sulle dinamiche del commercio vigeva il controllo degli enti
locali, sentimento accompagnato da una presa di distanza dalle
liberalizzazioni, individuate come foriere di tante problematiche, che
sarebbe apprezzabile, per quanto non mi senta di condividerla, se
venisse espressa quale autocritica politica essendo il processo di
liberalizzazione rappresentanto sin dall'origine dal cosiddetto "decreto
Bersani", personaggio che non mi pare in linea di discontinuità (non
volendo certo entrare in dinamiche interne di partito...) con la
tradizione politica che amministra Livorno sin dalla Liberazione.
E' vero, la tentazione di scaricare tutto sul governo è tradizione degli
enti locali e spesso con buone ragioni,ma ciò non consente di assumere
posizioni neutrali o di distacco, ripeto se non in chiave
dichiaratamente autocritica, quando certe decisioni siano state
appoggiate dalla propria parte politica se non addirittura facendo parte
o sostenendo quei governi.
Il caso del governo Monti è al riguardo eloquente visto che oggi, a
leggere tante dichiarazioni, sembra essere sorto sul niente e con
nessuno alle spalle, insomma al pari della sconfitta che è sempre
orfana, mentre la vittoria è piena di madri e padri....
E invece, a modesto parere di chi scrive, delle responsabilità locali
(senza per questo pretendere l'assurdo che sia il locale a debellare un
male nazionale ,anzi internazionale) vi sono e citerò solo alcuni degli
argomenti che avrei voluto sentir toccare,in casa di imprenditori
artigiani e del commercio, da parte di un rappresentante
dell'Amministrazione Comunale:
- gestione e costi dei parcheggi e traffico pubblico e privato (
significamente l'Assessore si è purtroppo preoccupato solo di ammonire
"non continuiamo a chiedere l'accesso veicolare"....);
- discriminatoria e cervellotica normativa sull'accesso dei mezzi da
lavoro, sottolineo da lavoro (quello sul quale,parola di Costituzione,
si basa la Repubblica) nelle zone a traffico e sosta controllata;
- questione del suolo pubblico per esposizione merce che,secondo quanto
sento,in alcune vie del centro (quello mercatale per eccellenza di una
città sorta sul mercato e i traffici...) viene ora negato in nome di un
presunto "decoro" che potrebbe essere raggiunto, anzichè interpretare il
ruolo di amministratore quasi quale sinonimo di sanzionatore, tramite
accordi che portino all'uniformità dei supporti espositivi e delle
modalità di presentazione al pubblico delle merci, operazione questa
fortemente propedeutica alla vendita e che avviene in pratica ovunque
nel mondo;
- "visione complessiva" , ovvero quella in base alla quale si dovrebbe
spiegare, tra le varie cose, come si pensa di armonizzare un futuro e
grande insediamento commerciale nella Porta a Mare con l'area,a questa
prossima, del centro cittadino che ospita già,in pratica, la metà del
commercio livornese, onde evitare possibili overdose merceologiche ;
- salvaguardia, rimanendo alla Porta a Mare, delle riparazioni navali,
capaci di attrarre lavoro da fuori area;
- sviluppo di quello che amiamo definire il "centro commerciale naturale
della città", limitandoci però più alla romantica definizione che ad
atti concreti;
- pragmatica e quindi concreta azione, accantonando gli inutili comitati
ed i "grandi" progetti che rimangono sogni, che proponga direttamente
alla fonte, ovvero dove nascono, dei pacchetti turistici giornalieri che
attraggano i clienti delle crociere che rimangono in città, cosa che non
può essere fatta se non coinvolgendo, in senso anche di guadagno, chi
questi possibili clienti porta da noi;
- TARES, la nuova tassa sui rifiuti introdotta dal Governo orfano sin
dalla nascita , e possibili attenuazioni dell'impatto che questa nuova
gabella avrà sui cittadini e sulle imprese,come ha mirabilmente
sintetizzato Domenico Chiste di Confcommercio, al termine dell'Assemblea.
Di questi ed altri coerenti temi speravo di sentir parlare, invece della
descrizione di una ricerca del "colpevole" politico che pur tale è in
tanti casi, ma che ha "complici" e sostenitori, sempre politicamente
parlando.
Grazie e cordiali saluti,
Gadi Polacco