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venerdì 18 marzo 2016

Lettera al Presidente del Consiglio Comunale di Livorno : l'importanza delle regole nella democrazia.




Caro Presidente,

alla notizia che il Ministero ha sancito la piena validità della terza votazione con cui due mesi fa il Consiglio Comunale aveva eletto il successore della Cepparello, Lei ha detto "sono sollevato che il parere sia arrivato dopo l'elezione perché così è stata la politica a decidere e non il ministero". Desideriamo segnalarLe che con questo commento Lei ha ottenuto l'effetto contrario, e cioè  discreditare la funzione politica.

Infatti Lei ricorderà che due mesi fa i Liberali  sostennero, anche sulla stampa, che, ,avendo ottenuto 16 voti ,  il Consigliere Esposito  era stato regolarmente eletto alla terza  votazione Presidente del Consiglio Comunale, in applicazione dello Statuto del Comune. Siccome il Presidente uscente Cepparello insieme alla Conferenza dei capigruppo, nonostante il parere del Segretario Generale, sostenevano invece che occorreva un'altra votazione, lo stesso consigliere interpellò formalmente il prefetto incontrandolo insieme al Presidente uscente. E il Prefetto se ne lavò le mani, lasciando fare alla Cepparello una quarta votazione ed inoltrando  al Ministero un quesito in materia.

Il Suo commento odierno, Signor Presidente, vorrebbe far credere che la politica abbia deciso. In realtà, finge di non accorgersi che l'eletto è sì lo stesso – alla terza e alla quarta votazione due settimane dopo – ma che la procedura seguita è del tutto diversa: in base allo Statuto nella terza votazione e contro lo Statuto nella quarta. Siccome quale Presidente del Consiglio  Lei ha il compito di far rispettare le regole procedurali, il suo commento significa che per Lei il rispetto delle procedure è una variabile senza importanza, come per chi l'ha preceduto. Pare apprezzate  solo le decisioni della forza numerica e non delle regole. A punto che, pur avendo interesse di persona, ha preferito soprassedere sul risultato della terza votazione, per accettare la violazione dello Statuto e affidarsi ad una prova di forza assembleare. Meglio essere eletto irregolarmente che regolarmente.

Desideriamo sottolineare che, con una simile mentalità, si accresce il discredito per una politica che non perde occasione per violare le norme della convivenza. Il che ci lascia preoccupati come cittadini.

Con i migliori saluti

LiberaliLivorno



martedì 15 marzo 2016

BALZELLO CONTRASSEGNI E DICHIARAZIONE ASSESSORE LEMMETTI

In genere l'assessore Lemmetti indica la rotta dell'Amministrazione, dunque dovrebbe essere attendibile. In questa ipotesi, la sua frase in Commissione, "la giunta ha in programma di finanziare le linee del bus gratuito attraverso l'emissione dei nuovi tagliandi ZTL" , rivela l'insano intento della Giunta di violare gli uguali diritti dei livornesi. Perché questo significa far finanziare solo ad alcuni – i residenti nelle zone a traffico limitato  e i paganti in deroga– la futura gratuità di un servizio pubblico erogato a tutti i residenti.

Un simile intento è una scelta assai preoccupante, dato che l'autonomia amministrativa del Comune va salvaguardata  all'interno  dei principi costituzionali. Quindi, i servizi pubblici che l'Amministrazione vuole erogare devono essere finanziati con l'imposizione generale e non fatti gravare solo su alcuni. Se la Giunta sceglie la strada dei trasporti gratuiti su gomma ha tutto il diritto di sceglierla (al di là della sua opportunità ), però ha l'obbligo di finanziarla con le entrate derivanti dalle tasche di tutti. Lo stesso va fatto se la Giunta vuole spingere  professionisti, imprenditori, lavoratori e commercianti  ad utilizzare meno i quartieri a traffico limitato. Le risorse necessarie non vanno chieste solo ad alcuni, per di più tartassando i cittadini colpevoli solo di risiedere in quelle zone.

Simili evidenti strafalcioni rendono chiaro che la Giunta si sta affannando a giustificare lo stravagante  gonfiaggio dei contrassegni cui è stata indotta per fare cassa da una burocrazia semplificatrice. Invece, Nogarin ed assessori , farebbero meglio a riformulare il provvedimento sui contrassegni ZTL.

Liberali Livorno


venerdì 11 marzo 2016

Balzello contrassegni,all'insegna della ragioneria.

I forti aumenti annunciati dal Sindaco per i contrassegni auto nelle zone a traffico limitato sono, nonostante lui affermi il contrario, il classico provvedimento burocratico per far cassa, non badando né a questioni di cittadinanza né all' equità nell' imporre. Se infatti la decisione fosse rientrata in un programma amministrativo del M5S, sarebbe stata di ammontare ragionevole e formulata in modo coerente seppur discutibile, del tipo  aumento generale delle imposte in città oppure imposte equilibrate riferite all'entrare dei non residenti nelle zone a traffico limitato.

Invece, tentando di nascondersi dietro la foglia di fico che ci si comporterebbe così in altre città (cioè come se non esistesse l'autonomia municipale e ogni realtà fosse uguale), si sono decisi aumenti da tre a sette volte, senza fare significativa distinzione per i residenti. In questa maniera si conta di toccare un gettito intorno al milione  e mezzo di euro solo nel primo anno quando le aliquote saranno la metà. Un simile comportamento da l'impressione che gli estensori del provvedimento ritengano una sorta di peccato da sanare con una indulgenza pecuniaria il risiedere in zone regolamentate o esercitarvi attività imprenditoriali, lavorative e professionali. Del tutto disdicevole è poi il privilegio confessionale dato a tutte le autorità religiose di poter fruire di riduzioni tra il 40 % e il  60 %. Nel complesso, i contrassegni non più gratuiti e con importi gonfiati sollevano anche dubbi di legittimità per quanto attiene ai residenti, che vengono inibiti nell'uso dei loro beni attuando un'imposizione pecuniaria che li discrimina rispetto al altri cittadini residenti in altre zone, così violando criteri di equanimità civica.

Ai liberali pare opportuno che tale provvedimento venga rivisto al ribasso, almeno per le attività lavorative e per la prima auto dei residenti, per i quali non esiste possibilità di sottrarsi. Ed infine, si deve anche rilevare l'inopportunità giuridico amministrativa che si chiedano i conguagli anche per i contrassegni consegnati 2016 prima dell'arrivo di questa nuova normativa.

Nel complesso, è evidente che questo episodio del rincaro dei contrassegni sia una conferma che Il Sindaco e la Giunta non sono in grado nell'amministrazione quotidiana di controllare  i comportamenti delle strutture, che fanno il bello e cattivo tempo giungendo anche, come hanno fatto quattro alti dirigenti, ad attaccare il Sindaco sui giornali per non essersi adeguato alle loro indicazioni. 

Liberali Livorno