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mercoledì 12 dicembre 2012

ASA SILENTE

Sono ormai trascorsi oltre due mesi, inesorabilmente proiettati verso il
2013,da quando ho risposto ad ASA che, ad una società nella quale ho
parte, pena la sospensione della fornitura, ove entro 10 giorni dalla
data di ricevimento della sua raccomandata ove non si fosse provveduto,
ingiugeva il pagamento del terribile presunto debito di € 7,98
(confermo, sette/98 €) prontamente reclamato dall'Azienda e risalente
infatti al 24 maggio, già di per sè data storica, dell'anno 2004 (si,
duemilaquattro).

La richiesta tecnicamente era ed è molto semplice, ovvero se era stata
fatta un'interruzione dei termini : il silenzio ad oggi opposto a questa
legittima domanda ne apre invece altre.

Infatti, da cittadino e contribuente , continuo a domandarmi :

- quanti hanno ricevuto o riceveranno simli richieste relative ad anni
lontani o ancor peggio prescritti?
- che senso ha spendere ulteriori soldi per raccomandate a fronte di
richieste prescritte?
- a quanto ammonta il presunto credito vantato e come si è arrivati,cosa
che in un'azienda privata porterebbe a duri provvedimenti, ad avere
presunti insoluti così datati e,evidentemente, non "trattati" adeguatamente?
- come si può richiedere, avvalorando il timore che in alcuni casi non
si sappia se e cosa è stato incassato, a fronte di un presunto credito
del 2004 copia del pagamento "qualora fosse stato nel frattempo
effettuato e non ci fosse pervenuto,per qualche disguido,il relativo
attestato" ? Se qualcuno ha pagato e non è pervenuto l'attestato,cosa
diversa dall'accredito, a quale titolo quella somma misteriosa sarebbe
stata imputata contabilmente?

Credo che siano domande legittime, visto che parliamo di un'azienda al
60% del Comune di Livorno ed altri Comuni dell'area.

Cordiali saluti,

Gadi Polacco