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domenica 6 dicembre 2015

Le osservazioni della Comunita' Ebraica fotografano la realta' di una situazione allo sbando.




La Comunita' Ebraica richiama, con la sua decisa ma sofferta lettera al Sindaco, l'Amministrazione alle proprie responsabilita' di rappresentante di tutti i cittadini e non solo di alcuni di essi.
I rilievi mossi al Comune confermano quelli che ‎ avanzammo nei giorni scorsi,in pratica nel silenzio generale.
All'Amministrazione spetta ora la responsabilita' di ricostruire un rapporto storico tra Livorno e gli eredi di una delle Nazioni fondatrici della citta'.
Urge farlo nell'interesse della cittadinanza tutta perche', indipendentemente dagli orientamenti politici di ciascuno, un'amministrazione con questa perdita di credibilita' e' cosa grave.

Liberali Livorno


martedì 1 dicembre 2015

AAMPS : chiarezza su quanto accaduto ieri in Consiglio Comunale

"SEPPELLITA LA RICAPITALIZZAZIONE AAMPS - Il voto sull'AAMPS del
Consiglio Comunale di lunedì è in sostanza epocale. Per la prima volta
ha detto stop alla politica dei debiti fatti per privilegiare gli amici
e ripianati con le casse del Comune e quindi a carico dei cittadini.
Infatti, nessuno dei due documenti in discussione – l'emendamento
Cannito (Città Diversa) su cui hanno confluito le altre opposizioni e
quello della Giunta Nogarin che ha prevalso per un voto – ha proposto la
ricapitalizzazione AAMPS, che è stata per settimane e fino ad ieri
l'incrollabile tesi salvifica degli ultras corporativi del PD e del
sindacato CGIL.
Così nei prossimi sette giorni la Giunta esaminerà solo se è possibile
trovare uno strumento migliore del concordato preventivo per fare
immediatamente quella profonda ristrutturazione dell'Azienda,
indispensabile per salvarla dal tracollo cui l'hanno portata le
Amministrazioni Cosimi e i Consigli di Amministrazione succedutisi.
L'emendamento Cannito dice che questo strumento c'è e lo indica, la
Giunta ha sostenuto finora che lo strumento indispensabile è
l'intervento del giudice tramite il controllo del concordato preventivo.
In ogni caso, la tesi della ricapitalizzazione AAMPS è sepolta e Livorno
ha per ora scongiurato il peggio (anzi, non sappiamo come certa stampa
possa riassumere il voto scrivendo che il PD avrebbe lanciato una fune
al M5S, facendo intendere una inesistente centralità PD). I Liberali
livornesi auspicano che discutere sui fatti e non sulle promesse sia
d'ora in poi il criterio del Consiglio Comunale per dirimere i conflitti
democratici tra i diversi progetti contrapposti.

Liberali Livorno "

domenica 29 novembre 2015

Lettera aperta all'Assessore Serafino Fasulo sulla nuova "Giornata Palestina" del percorso Livorno delle Genti



Egregio Assessore Fasulo,

come non abbiamo mancato,in un silenzio assordante della politica locale, di esprimerLe solidarietà dinanzi all' "accusa" di aver presenziato a una pubblica iniziativa massonica, confidiamo che apprezzerà la sincerità con la quale veniamo a esternare la nostra delusione per la nuova "Giornata Palestina", in programma il 30/11/15,patrocinata dal Comune e inserita nel cosiddetto percorso "Livorno delle Genti" da Lei curato.

Ricordando come questa sia,peraltro in breve tempo,la seconda iniziativa in collaborazione con sigle che,legittimamente, hanno posizioni estremamente dure, per noi inaccettabili,nei confronti d'Israele, dobbiamo chiederLe se l'Amministrazione intenda perseguire veramente una via di dialogo o comunque di equilibrio,tale da offrire al cittadino la possibilità di "conoscere per deliberare" sentendo varie opinioni e rispettando la pluralità di idee anche su questi temi , oppure se voglia  collocarsi in un'ottica di "militanza fiancheggiatrice" di una delle visioni.


E' un fattore di chiarezza, dare risposta a questa domanda, e di trasparenza culturale e politica.

La locandina , con il titolo "Giornata Palestina", svela subito le reali intenzioni dell'iniziativa : patetico, se si vuole ingenuo, appare poi il tentativo di dare,nel sottotitolo, una facciata di "dialogo" quasi bastasse la presenza di un rabbino , peraltro politicamente schierato, a salvare l'impostazione propagandistica filopalestinese del programma e senza contare che nel democratico Stato d'Israele varie sono le posizioni,anche in campo religioso,e non trattandosi di stato confessionale non è certo un singolo esponente religioso che potrebbe comunque essere rappresentativo.

Da liberali preferiremmo, specialmente dinanzi agli enormi problemi della città, che la politica estera la si lasciasse alle sedi politicamente competenti e ai ritrovi politici e culturali, vedendo quindi l'Amministrazione Comunale totalmente impegnata a occuparsi delle quotidiane esigenze dei cittadini,ma se non lo si vuol fare allora riteniamo che l'operato del Comune debba essere rispettoso delle varie idee e teso non a indottrinare il cittadino ma, nel caso,ad aiutarlo a comprendere le varie posizioni per formarsi,appunto,liberamente la propria.

La manifestazione del 30 novembre,la precedente ,il gemellaggio con Gaza (quindi Hamas),la tolleranza dimostrata dinanzi ad atti fortemente ed esageratamente antisraeliani ci dimostrano che,ad oggi, l'Amministrazione Comunale livornese da Lei rappresentata è affetta da gravissima sindrome d'unilateralità.

Se così non fosse e se il percorso di "Livorno delle Genti" non fosse tra "alcune genti" ma tra "tutte le genti" dichiari,Egregio Assessore, che l'Amministrazione è disponibile a concedere uguale attenzione e altrettante risorse a iniziative che non potranno che essere alternative a quelle sinora intraprese.

Non è per noi la stessa cosa,sia chiaro, perchè avremmo preferito vedere il Comune all'opera in maniera trasversale e rispettosa delle varie posizioni sul tema ma almeno, certo in zona Cesarini, un intento d'equilibrio verrebbe affermato.

Diversamente, avremmo sentito a oggi tante chiacchiere ipocrite.

Confidiamo in un Suo riscontro e salutiamo cordialmente,

Liberali Livorno

--
Federazione dei Liberali - Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com

mercoledì 25 novembre 2015

Sospendere la delibera sul gemellaggio con Gaza


Diamo notizia di una lettera di Raffaello Morelli pubblicata su Il Tirreno di stamani.

Nelle ultime due settimane si sono moltiplicati gli episodi del terrorismo contro gli ebrei, da Gerusalemme (ove Hamas li ha esaltati), a Milano, a Marsiglia, il tutto nel quadro dei sei apocalittici  eccidi di Parigi. Mentre la realtà procede, il Consiglio Comunale di Livorno non è capace di affrontare la discussione della mozione   presentata i primi di settembre dai consiglieri Bini (PD),  Cannito (Città Diversa), Caruso (PD) e Martelli (PD)  che , "nel ribadire l'auspicio del reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele ed un solo Stato Palestinese, invita  il Sindaco e la Giunta a sospendere la pratica del gemellaggio con la città di Gaza  finché detta città resterà nelle mani dei terroristi di Hamas".

La questione è nelle mani della Presidente Giovanna Cepparello. Perché esita? Oggi, ad ogni livello occorre contribuire alla lotta al terrorismo fanatico che attenta al nostro modo di vivere e alle nostre libertà. Foss'altro perché l'Europa, in base al Trattato di Lisbona, assiste  la Francia che fa la guerra all'ISIS. L'Italia è in Europa e Livorno in Italia. Il Comune di Livorno non deve esitare. Il suo contributo  sta nell'essere trasparente e coerente.

Trasparente vuol dire due cose: riconoscere che le condizioni di fatto  non consentono di separare operativamente la popolazione di Gaza dal gruppo di Hamas dominante e non  imbrogliare i cittadini livornesi dicendo dietro le quinte che la  nuova mozione è  superflua perché tanto il gemellaggio votato a febbraio non vedrà mai la luce (semmai è una ragione in più per sospenderlo). Coerente vuol dire proseguire la tradizione di Livorno delle diversità, che ha fatto convivere cittadini diversi in carne ed ossa e non si confonde con i sognatori di purezza ideologico religiosa che negano la realtà, non accettano gli altri, non rifiutano le dilaganti pratiche terroristiche.

Presidente Cepparello, se ci sei batti un colpo.

Liberali Livorno


giovedì 19 novembre 2015

PERCHE' NON VIENE SOSPESO IL GEMELLAGGIO CON GAZA ?



Nelle ultime due settimane si sono moltiplicati gli episodi del terrorismo contro gli ebrei, da Gerusalemme (ove Hamas li ha esaltati), a Milano, a Marsiglia, il tutto nel quadro dei sei apocalittici  eccidi di Parigi. Mentre la realtà procede, il Consiglio Comunale di Livorno non è capace di affrontare la discussione della mozione  della mozione presentata i primi di settembre dai consiglieri Bini (PD), Caruso (PD), Cannito (Città Diversa) e Martelli (PD)  che , "nel ribadire l'auspicio del reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele ed un solo Stato Palestinese, invita  il Sindaco e la Giunta a sospendere la pratica del gemellaggio con la città di Gaza  finché detta città resterà nelle mani dei terroristi di Hamas". 

La questione è nelle mani della Presidente Giovanna Cepparello. Perché esita? Oggi, ad ogni livello occorre contribuire alla lotta al terrorismo fanatico che attenta al nostro modo di vivere e alle nostre libertà. Foss'altro perché l'Europa, in base al Trattato di Lisbona, assiste  la Francia che fa la guerra all'ISIS. L'Italia è in Europa e Livorno in Italia. Il contributo del Comune di Livorno sta nell'essere trasparente e coerente. 

Trasparente vuol dire due cose: riconoscere che le condizioni di fatto  non consentono di separare operativamente la popolazione di Gaza dal gruppo di Hamas che la domina e non  imbrogliare i cittadini livornesi dicendo dietro le quinte che la  nuova mozione è  superflua perché tanto il gemellaggio votato a febbraio non vedrà mai la luce (ragione in più per sospenderlo). Coerente vuol dire perpetuare la tradizione di Livorno delle diversità, che ha fatto convivere cittadini diversi in carne ed ossa e non si confonde con i sognatori di purezza ideologico religiosa che negano la realtà, non accettano gli altri, non rifiutano le dilaganti pratiche terroristiche.

Presidente Cepparello, se ci sei batti un colpo.

Liberali Livorno

mercoledì 18 novembre 2015

Con la "giudeo-massoneria italica" il pregiudizio si affaccia tristemente in Consiglio Comunale


‎Il dibattito in atto a Livorno,con modalita' che ricordano processi d'altri tempi, nei confronti dell'Assessore Fasulo "reo", secondo alcuni ,di aver partecipato ad una pubblica conferenza massonica, appare anacronistico, illiberale e distante da quella che dovrebbe essere la priorita' per degli amministratori locali, ovvero occuparsi delle necessita' della citta'.
Se e' indubbiamente legittimo non simpatizzare per qualsivoglia forma associativa, e' palese che l'Assessore Fasulo,al quale rivolgo la mia solidarieta', non abbia compiuto niente di illegale e non si vede di cosa dovrebbe scusarsi.
Anzi, e' proprio e doveroso,nella legalita', per un pubblico amministratore correlarsi con le varie espressioni della societa' indipendentemente da visioni politiche di parte.
‎Il colmo lo si raggiunge quando,secondo quanto riportato dalle cronache, il Consigliere Comunale Valiani  si scaglia contro  la "giudeo-massoneria italica" immergendosi, mi auguro senza rendersene conto e sperando che la citazione sia errata,nel fiume storico del pregiudizio antisemita rappresentato,nella tragica storia recente del nostro paese, dalla dittatura fascista e dal mussoliniano richiamo,all'insegna della lucida follia razzista, al complotto "demo-pluto-giudaico-massonico".
‎Alle soglie del 2016 e' particolarmente triste che richiami a liste di proscrizione nei confronti di cittadini, in questo caso massoni ai quali anche esprimo solidarieta', e a slogan appartenenti a tempi cupi e oggi appannaggio di posizioni estremistiche,tornino a galla.
Ma ancora piu' triste sarebbe che simili tesi trovassero accoglienza nella casa comune dei cittadini.
Gadi Polacco

sabato 14 novembre 2015

I Liberali sono vicini alla Francia colpita dal terrorismo inegralista islamico Isis




Al Consolato Generale di Francia a Livorno

I Liberali sono vicini alla Francia,alle sue autorita' e al suo popolo,colpita nuovamente dalla furia iconoclasta del terrorismo integralista‎ islamico Isis.
E' un rinnovato attacco alla democrazia che ci riguarda tutti e che richiede una risposta decisa e corale del mondo libero per liberarsi dal ricatto,per usare le parole del Presidente Hollande,da questi nuovi barbari.
Vi preghiamo di voler trasmettere queste nostre parole,unitamente alle piu' sincere condoglianze,alle autorita' francesi.
Liberali Livorno





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Federazione dei Liberali - Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com

Cosa si aspetta a sospendere il Gemellaggio con Gaza? Il cordoglio dei Liberali per le stragi di Parigi.



COMUNICATO  STAMPA

Le ripetute tragedie degli ultimi giorni con più vittime in Israele  esaltate da formazioni ufficiali di Hamas, sono un ulteriore urgente richiamo al Presidente del Consiglio Comunale di Livorno, Giovanna Cepparello, perché ponga in discussione  quanto prima  la mozione presentata i primi di settembre da quattro consiglieri del PD e di Città Diversa, nella quale , "nel ribadire l'auspicio del reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele ed un solo Stato Palestinese, si invita  il Sindaco e la Giunta a sospendere la pratica del gemellaggio con la città di Gaza  finché detta città resterà nelle mani dei terroristi di Hamas". 

Ormai, negli ultimi nove mesi dal voto di febbraio, è divenuto sempre più chiaro che le condizioni di fatto  non consentono di separare operativamente la popolazione di Gaza dal gruppo di Hamas che la domina. Sarebbe imbrogliare i cittadini livornesi continuare a nascondersi dietro la scusa che la  nuova mozione è un atto superfluo perché  il gemellaggio votato a febbraio non vedrà mai la luce. La tradizione di Livorno delle diversità richiede comportamenti chiari e responsabili. Non deve confondersi con i sognatori di purezza ideologico religiosa che negano la realtà, non accettano gli altri, non rifiutano le pratiche terroristiche che stanno dilagando, come anche in queste ore dimostrano le centinaia di vittime a Parigi e la scoperta di gruppi armati in Italia. Profondo e' il nostro cordoglio per le stragi di Parigi che esprimeremo alle autorita' diplomatiche francesi.

Liberali Livorno



domenica 11 ottobre 2015

DELEGAZIONE LIVORNESE A GAZA....

DELEGAZIONE LIVORNESE A GAZA...
Se una delegazione livornese si fosse trovata a Gaza venerdi scorso, 11 ottobre 2015, magari per festeggiare l'ambìto gemellaggio,avrebbe avuto il privilegio di ascoltare questo elevato messaggio di pace. Poi ditec

i se non è opportuna la proposta di sospendere la formalizzazione di un gemellaggio che sarebbe,inutile girarci intorno,con i terroristi che "governano" duramente quei luoghi.Ma forse a qualcuno questo messaggio potrebbe anche risultare,in fondo,non tanto sgradito...
Video su Facebook:
https://www.facebook.com/14310874716/videos/10153650834999717/

Video su sito internet: 
http://www.memri.org/clip/en/0/0/0/0/0/0/5098.htm

mercoledì 16 settembre 2015

Domenica, manifestazioni su 20 settembre e laicità. Patrocinio concesso dal Comune di Livorno.

COMUNICATO STAMPA,ringraziando per la diffusione.

Circolo Einaudi, Livorno delle Diversità, Circolo GE Modigliani, AMII, UARR Livorno, hanno promosso, con lo sponsor Reset Livorno, una giornata di celebrazioni del 145° anniversario della Breccia di Porta Pia, cui il Comune ha dato il patrocinio.

Domenica 20 settembre , alle ore 11,15 , vi sarà la deposizione in Piazza XX settembre di una corona di fronte alla targa che ricorda l'occasione in cui fu dato il nome alla stessa piazza: e ciò con l'accompagnamento delle note della Fanfara dei Bersaglieri di Montopoli. Nel pomeriggio, alle ore 16,30, nella Sala degli Specchi di Villa Mimbelli (gc), vi sarà un dibattito sul tema "Laicità è far decidere ai cittadini le regole istituzionali" presieduto da Riccardo Voliani, presidente del Circolo Einaudi. Dopo i saluti del Vice Sindaco, Stella Sorgente, interverranno il prof. Persio Tincani, dell'Università di Bergamo, il prof. Gian Mario Cazzaniga, del'Università di Pisa, ed il dr. Roberto Caluri, anche lui dell'Università di Pisa. Seguiranno le domande del pubblico.

Le iniziative di questa giornata intendono richiamare l'attenzione della città di Livorno sull'esperienza storica che ha introdotto il principio di separazione Stato religioni: il convivere civile affidato al dibattito, alle scelte e alle verifiche dei cittadini consente uno sviluppo più vicino ai loro bisogni, più tempestivo e sempre correggibile. In una tale ottica, si studia la costituzione di un Comitato per organizzare stabilmente celebrazioni annuali.

martedì 18 agosto 2015

Il Senato ancora eletto dai cittadini




Si riporta l'articolo di Raffaello Morelli pubblicato su Il Tirreno di lunedì 17 agosto.

UN  GOVERNO  IN  ECCESSO  DI  LEADERISMO

Sul Tirreno è in corso un dibattito a proposito dello scontro nel PD sul modo di eleggere il Senato. Non è una diatriba tra correnti (come fanno credere i ragionamenti costituzionali teorici sganciati dalla realtà) e tocca una questione centrale della  democrazia. 

Tali ragionamenti sostengono che l'emendamento dei 28 senatori PD al testo in esame voluto dal Governo ("Il Senato è eletto dai cittadini su base regionale") sarebbe incoerente con il complessivo impianto proposto, che assegna al Senato le nuove funzioni di concorrere al raccordo tra lo Stato e le regioni e tra queste e l'UE, nonché la valutazione delle politiche pubbliche e l'attività delle pubbliche amministrazioni. Per coerenza con queste nuove funzioni, la composizione  del Senato andrebbe affidata agli organi regionali mentre fare del Senato  un organo direttamente rappresentativo dei cittadini, e quindi eletto sulla base di valutazioni politiche, sarebbe in evidente contraddizione.

Questi ragionamenti derivano dal voler appoggiare l'impostazione del Presidente del Consiglio senza dichiararlo. Infatti,  denunciano la contraddizione ma non dicono che essa è voluta dai 28 senatori appunto per contrastare le modalità di esercizio delle nuove funzioni. Con questa omissione, quei ragionamenti eludono il problema. Perché il contrasto non è affatto sulle nuove funzioni, ma su quale Senato dovrà esercitarle. Renzi vuole limitare drasticamente le valutazioni politiche da parte dei cittadini elettori e insieme  la concezione di Stato  unitario e articolato, ovunque soggetto  alla trasparenza dei controlli democratici. Propone una concezione accentrata delle istituzioni (il plebiscito sull'uomo solo al comando), mettendole sempre più in mano a centri di decisione indiretti e conseguentemente rendendole meno trasparenti e ancor più lontane dal poterle valutare come idee e progetti.  I 28 senatori PD e tutti coloro che hanno a cuore la centralità del cittadino, puntano invece a potenziare il ruolo del giudizio politico elettorale dei cittadini nella valutazione di idee e progetti (non escludendo i cittadini a favore dei vertici delle Regioni e degli Enti Locali, resi titolari esclusivi di tali materie). Tra l'altro, come mostra l'esperienza, il giudizio dei cittadini è la sola strada per colmare il senso di distacco dell'opinione pubblica da centri di potere poco visibili se non perfino invisibili.

Insomma, nello scontro sul modo di eleggere il Senato, il vero discrimine politico non sta sul come raggiungere la maggior coerenza possibile rispetto al nuovo sistema di istituzioni accentrato che il Governo vorrebbe far approvare. Il vero discrimine è sull'approvare o no il nuovo sistema voluto dal Governo, che è molto squilibrato sul leaderismo privo di spessore politico culturale e di progetti non parolai.

Raffaello Morelli 

 

 


lunedì 27 luglio 2015

Il Dott. De Carlo e i "laici da 800", a proposito del nostro commento alla sentenza sull'ICI dovuta anche dalle scuole paritarie.

Insieme ai numerosi apprezzamenti per il nostro comunicato, abbiamo ricevuto questo "anatema", a nostro avviso tipico dei "cattolici chiusi" da parte  del giudice amministrativo Ugo De Carlo che ci scrive direttamente dal suo indirizzo professionale. Ne riportiamo integralmente il testo, in ossequio ai principi liberali e anche perché desideriamo che i lettori possano valutarne, a parte quella che riteniamo la stecca del riferimento ai principi europei (le sentenze della Cassazione applicano la legge varata da Monti proprio per evitare che l'Europa sanzionasse gli aiuti di stato alle paritarie cattoliche), i toni e l'argomentare  che ci appaiono,purtroppo ,espressione di un integralismo ai limiti del fondamentalismo. Non solo il mondo laico ma tutti coloro che desiderano una convivenza tra cittadini diversi,pensiamo, dovrebbero ripudiare  simili metodi di dibattito sull'istruzione, specie da chi aspira a cariche amministrative ( per chi non lo sapesse il Dott. De Carlo è stato candidato Sindaco alle ultime elezioni comunali livornesi,raccogliendo l'1,90% dei voti)

La nota del Dott. De Carlo :

"Cari laici da 800

 

pensate a quanto costerebbe allo Stato se chiudeslercisero tutte le scuole paritarie.
Un vero Stato liberale da le regole di fondo delle scuole e poi ogni soggetto sociale organizza le scuole rispettando quewi parametri e chiu sceglie quelle scuole nn dovrebbe pagare due volte prima le tasse e poi la retta.
Pubblico non equivale a statale ma a servizio pubblico qualsiasi sia il soggetto che lo svolge.
Ma voi vi siete opposti fin dall'ottocento con Pasquale Stanislao Mancini a questi principi in vigore in tutta europa solo per pregiudizio ideologico anticattolici.
Non possiamo che gioire che il vecchio PLI sia morto da tempo ed abbia contato sempre come il due di briscola, anche se qualche cadevere veteroliberale ( gli stessi che con la loro insipienza politica favorirono l'affermarsi del fascismo ) ancora resiste sulla scena a portare avanti battaglie di retroguardia.
Di liberali di questo genere non sappiamo che farcene al pari di tutti quegli imbecilli che ancora osano definirsi comunisti.
Ugo De Carlo "

domenica 26 luglio 2015

Principi civili e chiusure conservatrici. Una nota liberale rispetto alle posizioni del Vescovo Giusti (ICI e scuole parificate).








Come sempre i liberali sono per la libertà religiosa e quindi il Vescovo di Livorno, quale pastore, può ovviamente giudicare come meglio crede le due sentenze della Cassazione che su pagamento ICI  hanno dato ragione al Comune di Livorno contro le parificate S. Spirito e Immacolata. Altra la  valutazione sul piano della  libera convivenza civile tra diversi. Qui va ribadito con forza che le due sentenze della Cassazione hanno applicato la legge con esattezza e che concetti chiave come libertà di educazione, funzione della scuola pubblica, rispetto della concorrenza  devono essere coerenti con le necessità della nostra società pluralista e non cedere alle chiusure conservatrici di stampo clericale. 

Libertà di educazione vuol dire poter insegnare ciò che si vuole, non avere agevolazioni fiscali aggiunte alla riscossione di rette (se non si riscuotessero già ci sarebbe l'esenzione IMU per la cultura). Scuola pubblica vuol dire strumento connettivo del convivere tra soggetti culturalmente diversi,  che insieme evita recinti protetti decisi solo dalla famiglia a spese delle istituzioni (la convivenza salterebbe e sarebbe dominante  l'integralismo multiculturale tra ghetti invece del pluralismo). Rispetto della concorrenza vuol dire che le scuole parificate rientrano nella libertà costituzionale di impresa nel settore educativo ma non in una libertà di insegnamento privato a carico dello Stato (le agevolazioni fiscali violano i trattati europei e per questo l'Europa avrebbe sanzionato l'Italia se non fosse venuta la legge).

Per tutto ciò, le due sentenze della Cassazione sono ben più di un tecnicismo, poiché, applicando  la legge, costituiscono un significativo passo avanti del principio di separazione Stato Chiesa. Il solo principio che può garantire l'esercizio degli stessi diritti civili personali tra cittadini diversi smantellando i privilegi degli usi conformisti.

Liberali Livorno 

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venerdì 17 luglio 2015

ICI E SENTENZA CASSAZIONE SU CAUSA TRA COMUNE DI LIVORNO E ISTITUTO S.SPIRITO

Pochi giorni fa la Cassazione ha emesso un'importante sentenza nella causa del Comune di Livorno contro l'Istituto S.Spirito, sul tema dell'applicare l'ICI senza l'esenzione prevista per le attività religiose.
 
La Cassazione ha annullato il precedente giudizio di tre anni or sono emesso dal TAR della Toscana a favore dell'Istituto e ha ribadito che l'esenzione si limita al caso  di immobili  destinati in via esclusiva ad attività  di culto  svolte con modalità non commerciali.

Nel caso specifico si tratta della gestione della Scuola paritaria dell'Istituto di Santo Spirito. Essa si realizza mediante il pagamento di rette, circostanza di per sé comprovante  che l'attività didattica è svolta con modalità commerciali. Inoltre, ai fini ICI, non ha valore l'argomento dell'Istituto di Santo Spirito che la gestione risulta in perdita. Infatti, innanzitutto anche un imprenditore può sempre perdere e poi l'esigere rette testimonia la propensione a remunerare la produzione. Pertanto non ha rilievo ai fini ICI il fatto che l'Istituto Santo Spirito non abbia finalità di lucro, mentre rileva che  usa metodi commerciali. Per avere l'esenzione non basta attestare il tipo di attività cui l'immobile è destinato, è anche indispensabile verificare che tale attività, in teoria rientrante tra quelle esenti, non venga svolta in concreto come attività commerciale.

I liberali livornesi apprezzano questa sentenza della Cassazione che contribuisce a far compiere un passo avanti al principio della separazione Stato - Chiesa,  il solo che può garantire l'esercizio degli stessi diritti tra cittadini diversi smantellando i privilegi delle abitudini conformistiche. Trasformare  le istituzioni italiane in una tale direzione è l'impegno politico più rilevante nella convivenza che deve assumersi il mondo laico. La strada resta lunga ma è molto utile fare un passo alla volta quotidianamente.

Liberali Livorno



giovedì 23 aprile 2015

Le polemiche sui migranti. Di Raffaello Morelli (Il Tirreno, 22 aprile 2015)

Questa volta il Dé nel deserto di Roberta Bancale parla di chi ha fatto commenti dissennati sulla tragedia dei migranti e lo paragona a bimbi con un'infanzia infelice, che poi cresciuti spargono il seme dell'odio verso quanti vorrebbero venire in Italia per rubarci il lavoro. Dal punto di vista emotivo, si capisce la sua reazione contro chi ha parlato degli annegati come di "pastura per pesci", ma dal punto di vista del convivere civile una reazione del genere è del tutto riduttiva rispetto al problema in ballo, persino elusiva.
 Da lungo tempo incombe il problema dell'afflusso verso le coste italiane di decine di migliaia di persone provenienti dal Mediterraneo. Fino ad oggi è stato affrontato con il parametro abituale delle crisi internazionali, il soccorso ai profughi e ai rifugiati. In pratica si sono compiuti atti tali da consentire il rispetto dei diritti umani di quelle persone. Oggi, tale afflusso ha assunto dimensioni tali (la procura di Palermo ha dichiarato che un altro milione di migranti è già pronto a sbarcare in Italia) da rendere del tutto inadeguato l'approccio seguito fino ad oggi.

Quelle dimensioni e il loro prevedibile persistere per ancora lungo tempo sono il sintomo di una malattia politica grave. Che richiede un tipo di cure nuove , complicato, in sostanza da inventare attraverso la collaborazione internazionale, su cui far confluire risorse epocali.   Di conseguenza, è perfino patetico continuare a lamentarsi perché  l'Italia non è abbastanza sostenuta dall'Europa. Non ci si rende conto che il sostegno è molto cauto proprio perché in Europa molti colgono la strutturale non adeguatezza di come ora ci si muove. 

Perciò, reagire polemizzando con il razzismo contro i migranti, finisce per eludere la sostanza del problema in ballo e lo aggrava. Lanciare tali anatemi e ricorrere alla protesta morale per il non rispetto dei diritti umani in Africa o in Medio Oriente, non permette in alcun modo di trattare i concreti problemi immani della distanza tra la qualità della vita in Europa e quella di certi paesi dilaniati da scontri di potere e dalla scarsa (se non quasi assente) disponibilità di risorse quotidiane per gli abitanti. Tali problemi non si possono trattare con forme ideologiche o religiose di illusoria salvezza utopica. Dovremmo averne chiara consapevolezza proprio noi paesi più evoluti. Oltretutto, per evitare, con il ricorso all'emotività per trattare questi immani problemi, il sorgere di nostri conflitti interni e magari il favorire interessi di certe associazioni  di accoglienza. Nell'emergenza che si sta profilando, non è una soluzione praticabile accogliere senza limiti e condizioni i migranti.  Le miserie del mondo non si affrontano con l'indignazione senza progetto e senza risorse. Questo non è indifferenza ma il responsabile realismo che, per costruire un convivere migliore, non punta sull'illusione. 
www.liberalivorno.blogspot.com

giovedì 19 marzo 2015

"Fosse stata razzista, Livorno non sarebbe esistita" : ottimo, ma contraddittorio con la delibera del Comune che parla di "cittadini tolleranti,MULTIRAZZIALI e multi religiosi"...



Nel rilevare positivamente il programma d'iniziative contro il razzismo e la discriminazione che, sotto il titolo "Fosse stata razzista,Livorno non sarebbe esistita", si aprirà domani prevedendo anche   un Consiglio Comunale straordinario dedicato al tema,ci permettiamo di esternare la speranza che , con l'occasione, intanto si rimedi, almeno, a una contraddizione che lo stesso Consiglio Comunale di Livorno ha costruito quando, con la recente delibera sul gemellaggio con Bat Yam da "rinverdire", ha deliberato affermando :  "considerato che nella storia della nostra città, possiamo vedere la cosmopolita visione dei cittadini, tolleranti, multirazziali e multi religiosi", quindi con un "multirazziali" che pare onestamente e infelicemente sfuggito al controllo.

Federazione dei Liberali - Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com




"Fosse stata razzista, Livorno non sarebbe esistita"

Nel rilevare positivamente il programma d'iniziative contro il razzismo e la discriminazione che, sotto il titolo "Fosse stata razzista,Livorno non sarebbe esistita", si aprirà domani prevedendo anche   un Consiglio Comunale straordinario dedicato al tema,ci permettiamo di esternare la speranza che , con l'occasione, intanto si rimedi, almeno, a una contraddizione che lo stesso Consiglio Comunale di Livorno ha costruito quando, con la recente delibera sul gemellaggio con Bat Yam da "rinverdire", ha deliberato affermando :  "considerato che nella storia della nostra città, possiamo vedere la cosmopolita visione dei cittadini, tolleranti, multirazziali e multi religiosi", quindi con un "multirazziali" che pare onestamente e infelicemente sfuggito al controllo.

Cordiali saluti,

Liberali Livorno

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Federazione dei Liberali - Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com

lunedì 9 marzo 2015

Apprezzando l'apertura al dialogo della Presidentessa Cepparello, alcune note perplesse circa la risposta ricevuta sul Gemellaggio Livorno-Gaza

Egregia Presidentessa,


La ringrazio per la Sua nuova risposta alla nostra seconda lettera sulla necessità di uscire dalla imbarazzante vicenda gemellaggio Livorno Gaza. Peraltro quanto Lei asserisce ci fa sperare Lei voglia amabilmente burlarsi di noi, altrimenti, stando alla Sua tesi formale, dovremmo prendere atto che per Lei Livorno non ha una sua autonoma volontà politica e che le delibere del Consiglio Comunale costituiscono uno specchietto per raggirare cittadini inconsapevoli.

Infatti, la pratica democratica di Gemellaggio non è e non può essere una pratica burocratica nella mani di funzionari locali e nazionali (che, secondo Lei, dovrebbero addirittura assicurare la legalità nella procedura attuativa della delibera). Il Gemellaggio è la  precisa scelta, in sè legittima, di convergenza politico culturale tra città di paesi diversi. Dunque, l'imbarazzo indotto dal pasticcio del Consiglio Comunale di febbraio – che decidendo il Gemellaggio non ha tenuto conto l'essere Gaza nelle mani dei terroristi di Hamas, ritenuti tali dall'Europa e dal Parlamento italiano –  non può essere tolto mediante la manfrina del rinvio per motivi di legalità attribuito ad oscuri funzionari della Farnesina, riconosciuti arbitri della volontà labronica. Il pasticcio del Gemellaggio con  Gaza nelle mani di Hamas è solo politico e può esser cancellato solo da una nuova delibera politica del Consiglio Comunale che, confermate le proprie intenzioni di essere a favore del reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele e un solo Stato Palestinese, sancisca che  il Comune di Livorno, nella sua autonomia, non attiverà alcuna pratica di Gemellaggio con Gaza finché detta città resterà nelle mani dei terroristi di Hamas.

Soprattutto oggi, dopo le delibere del Parlamento italiano, questo è il solo atto capace di ribadire il ruolo politico del Comune di Livorno, come portatore di idee democratiche e capace di esercitare senza inganni la funzione di guida rappresentativa. Continuiamo ad augurarci, che Lei, in quanto Presidentessa del Consiglio, non si lasci invischiare in diatribe burocratico giuridiche variamente interpretabili (magari volutamente) e promuova una presa di posizione consiliare senza distinguo che faccia chiarezza sulla reale volontà civica.

Con i migliori saluti

Liberali Livorno
Riccardo Voliani
 

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Federazione dei Liberali - Livorno
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venerdì 6 marzo 2015

Gemellaggio Livorno - Gaza. La risposta ai Liberali della Presidente del Consiglio Comunale,Giovanna Cepparello.

Ringraziando per l'attenzione e riservandoci di commentare il testo quanto prima,riteniamo corretto informare circa la risposta pervenutaci dalla Presidente Cepparello che,indirizzando il messaggio a Riccardo Voliani,scrive:

"rispetto alla richiesta che Lei mi rivolge (subordinare l'entrata in vigore del gemellaggio con Gaza al profilarsi di un interlocutore non macchiato dal terrorismo e quindi accettato dal nostro paese), mi sento di tranquillizzarLa: il gemellaggio seguirà un preciso iter, previsto dall'attuale normativa, che richiede l'autorizzazione da parte del Ministero degli Affari Esteri. Proprio al MAE, infatti, Il Comune dovrà presentare nelle prossime settimane un dettagliato programma, specificando anche i referenti presso la Municipalità di Gaza City. Questo passaggio garantisce, com' è giusto che sia, che l'azione istituzionale del Comune avvenga nel pieno rispetto della legalità.

Cordialmente,
Giovanna Cepparello"


Con i nostri saluti,
Liberali Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com

mercoledì 4 marzo 2015

Gemellaggio Livorno - Gaza : aggiornamento alla luce della risoluzione parlamentare sulla Palestina

Egregia Dr.sa Cepparrello,

dopo la lettera che Le inviammo a proposito della necessità, per evitare imbarazzi a Livorno, di trovare una via d'uscita alla delibera del Consiglio Comunale sul gemellaggio con Gaza, Lei ci rispose che avrebbe provveduto ad inoltrare la nostra ai Consiglieri. Peraltro, da allora sono passati diversi giorni, non ci risultano nuove iniziative in Comune ed invece ci sono state rilevanti novità a livello nazionale.

La Camera, con il suo voto sulla Palestina, ha impegnato il Governo a " sostenere in ogni sede l'obiettivo della costituzione di  uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità  accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e  con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini  di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di  terrorismo". Per quanto il voto parlamentare manifesti un certo equilibrismo politico, e' indubbia l'accorta attenzione di evitare di lasciar cadere l'Italia tra le braccia di coloro che, come Hamas, praticano il terrorismo.

La nostra lettera aveva il medesimo obiettivo. Togliere la nostra città dall'imbarazzo in cui l'ha messa il pasticcio della maggioranza del Consiglio Comunale, che ha approvato il gemellaggio con Gaza, territorio ostaggio dei terroristi di Hamas, senza gli opportuni paletti, addirittura rinverdendo l'uso di termini quali "multirazziali" (delibera su Bat Yam)

Con la presente, desideriamo perciò sollecitare il Suo intervento di Presidente, reso ancor più urgente dalle delibere parlamentari,  per chiedere al Consiglio Comunale di subordinare l'entrata in vigore del gemellaggio con Gaza al profilarsi di un interlocutore non macchiato dal terrorismo, e quindi accettato dal nostro paese.

La ringraziamo dell'attenzione e porgiamo i migliori saluti

p. Liberali Livorno
Riccardo Voliani



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Federazione dei Liberali - Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com

mercoledì 18 febbraio 2015

Gemellaggio Livorno - Gaza. Riflessioni e una proposta.

LIBERALI LIVORNO
liberalivorno@gmail.com

Livorno, 16 febbraio 2015

Egregia Dott.sa Cepparello,
come Liberali livornesi Le rivolgiamo questa lettera aperta per richiamare la Sua attenzione di Presidentessa sulle conseguenze negative che avrà per la città di Livorno la mozione concernente il "Gemellaggio con la città di Gaza"  presentata dai consiglieri Esposito (M5S) e Bruciati (BL) ed approvata dal Consiglio Comunale dello scorso 11 febbraio 2015. Questo è stato il nostro giudizio immediato, ma nei pochi giorni trascorsi la questione si è assai aggravata sotto il profilo di immagine e credibilità  livornesi.
In effetti la delibera ha già di per sé  almeno quattro punti critici enormi,
1) Gaza è amministrata dittatorialmente con estrema durezza da Hamas  ( le elezioni, seppur discusse, sono di nove anni fa e furono seguite dall'estromissione delle altre componenti) , e quindi sono i palestinesi stessi ad essere sottoposti allo sprezzo dei più basilari diritti civili (democratici,civili,religiosi) e  alla pratica della sommaria pena capitale;
2) Hamas è ufficialmente un gruppo terroristico per l'Unione Europea – e  per l'Italia che ne è parte – e solo mentendo consapevolmente si può affermare che. con il gemellaggio, Livorno non si contaminerà con questa entità del terrore;
3) lo statuto di Hamas non riconosce il diritto all'esistenza d'Israel stato democratico (con il quale l'Italia ha piene relazioni diplomatiche) e contiene passaggi antisemiti  in netto contrasto con quanto storicamente si vanta a Livorno, in tema di "tolleranza" e convivenza nel reciproco rispetto tra gli eredi delle varie "nazioni" fondatrici;
4)  votare un testo che prevede gemellaggio con la popolazione di Gaza piuttosto che con la città di Gaza come richiesto dalle norme giuridiche (e infatti lo storico gemellaggio con Bat Yam è con la città e non con la popolazione) è un puro imbroglio linguistico almeno del tutto ipocrita. 
Del resto, il  giudizio negativo sulla delibera 11 febbraio non è stato solo di noi liberali, ma anche della rete e da parte di voci interne a M5S e PD che, con nomi e cognomi, si dicono sconcertate per l'approvazione. Comunque sia, questi giudizi hanno avuto negli ultimi giorni  due preoccupanti conferme. L'agenzia  palestinese Ma'an  da notizia  in dettaglio della lotta di potere, a suon di attentati e sparatorie, in corso a Gaza tra i dominanti di Hamas e i "fratelli" di Fatah, che non accettano di soccombere ai dettami  da Hamas nella striscia. E poi, nelle ultime ore, direttamente da Gaza,  i fratelli gemellati di Hamas hanno ammonito l'Italia e minacciato che un intervento in Libia sarebbe considerato una "crociata" e avrebbe conseguenze.
Stando così le cose, ci appelliamo a Lei, signora Presidentessa, perché voglia proporre al Consiglio di assumere una nuova posizione che eviti imbarazzi alla nostra città.  La via di uscita che proponiamo è seguire un esempio israeliano del 2008. In effetti, dopo gli accordi di Oslo del 1993, il Comune di Tel Aviv stipulò un gemellaggio con Gaza ma nel 2008, dinanzi all'evidente affermarsi dell'occupazione di Gaza da parte di Hamas e della sua natura prettamente terroristica, ostile e antisemita, il Consiglio Comunale di Tel Aviv non deliberò di cancellare il gemellaggio bensì di congelarlo sino a tempi migliori, ovvero quando potrà esservi un interlocutore accettabile e disponibile.
Noi liberali auspichiamo che Lei, signora Presidentessa, voglia  proporre di seguire la medesima  via per separare il popolo di Gaza dai propri aguzzini di Hamas, mantenendo l'indirizzo votato il 11 febbraio ma adeguandolo con una nuova deilbera alla realtà effettiva dei territori palestinesi e dei rapporti internazionali dell'Italia.
Con i  migliori saluti
 p. Liberali Livorno
Riccardo Volian

www.liberalivorno.blogspot.com

domenica 15 febbraio 2015

LIVORNO : L'AVVIO DEI CAMBIAMENTI SUL SOCIALE E SULLE FARMACIE

In materia di gestione del sociale, il gruppo PD in Comune si scaglia contro i provvedimenti dell'Amministrazione nascondendosi dietro alcuni loro aspetti discutibili (e da migliorare) per attaccare invece il loro significato complessivo (che è condivisibile). Con  la volontà di riportare in Comune i servizi sociali, la Giunta ha voluto opportunamente tagliare la consolidata politica assistenziale dell'era PD, quando si confondeva l'attenzione ai poveri con i privilegi quasi monopolistici concessi soprattutto all'ARCI ed anche alla Caritas, il che metteva la gestione assistenziale in mano ai privati con i soldi pubblici. 
Ciò mostrava una  mentalità vetero statalista che distorce il significato di sussidiarietà e terzo settore, concependoli solo come costoso surrogato scelto dal potere  per tessere i suoi legami e imporsi ai cittadini (a cominciare dai più deboli). L'attuale Amministrazione, insediata dal rifiuto dei metodi assistenziali ed inefficaci messi in atto per anni, ha voluto giustamente dare un segno di forte discontinuità, che, seppure con alcune precisazioni ancora da fare, percorre la giusta strada. Ne è la riprova la reazione del PD, il quale, sognando la  dissolta egemonia, cerca di chiamare a raccolta tutti gli altri candidati sindaci per fare un giro nel mondo associativo, nonostante che in larga parte quei candidati si fossero schierati proprio contro la concezione proprietaria del PD riguardo l'associazionismo. 
Anche in materia di gestione delle farmacie, l'Amministrazione M5S ha voluto dare un segno di forte discontinuità indicando di voler far ricuperare alla gestione la redditività che c'era (seppure bassa) e che è stata affossata negli anni più recenti dalla gestione disarticolata ed inefficiente di amministratori indicati dalla partitocrazia consociativa. In questo caso, tuttavia,  la gestione è già in mano al Comune, anche se non ancora diretta. Quindi l'operatività non può fermarsi agli intenti e divenire immediatamente concreta. Il consigliere Cannito ha richiamato l'esigenza di eliminare le retribuzioni contrattate un dipendente alla volta, di rifare la pianta organica, ridisegnare il rapporto con l'ASL e il centro di prenotazioni, di restituire la professionalità ai farmacisti, di rivoluzionare i sistemi di approvvigionamento e magazzino, di reintrodurre la produttività anche premiandola. Il fine è introdurre nella gestione delle farmacie  una mano manageriale, dal momento che sarebbe antisociale mantenere una direzione politica che non consenta all'azienda farmacie comunali il normale utile di gestione prodotto da ogni farmacia di privati.
Nel complesso pare evidente che faticosamente stia emergendo l'intento rinnovatore dell'Amministrazione Nogarin, che peraltro resta invischiata nella mancanza di un suo definito progetto originario e dalla mancanza di un adeguato appoggio da parte delle strutture amministrative formatesi in epoche precedenti ed affezionale a quel ricordo (quella seconda mancanza che viene poco percepita, al punto da premiare nelle norme di concorso interno il gruppo dirigente al quale si assegna la parte del leone sia nei premi che nelle valutazioni concorsuali delle altre categorie di dipendenti).
Liberali Livorno

www.liberalivorno.blogspot.com

mercoledì 11 febbraio 2015

GEMELLAGGIO CON GAZA (OVVERO HAMAS) : TANTO TUONO' CHE PIOVVE, TRA CERCHIOBOTTISMO, ARRAMPICATE SUGLI SPECCHI, IMBARAZZI, SILENZI ,ASSENZE E QUALCHE STRAFALCIONE.

Dunque la mozione sul gemellaggio con Gaza, ovvero Hamas (gruppo
riconosciuto come terroristico anche dall'UE) è passata. Lo spettacolo
reso dal Consiglio Comunale è stato assai scarso : il trionfo del
cerchiobbotismo ( con l'ipocrita riproposizione di una mozione parallela
sul gemellaggio con Bat Yam che però data luglio 1961....!...) , palesi
imbarazzi, imbarazzati silenzi e utili assenze, senza farsi mancare
anche qualche strafalcione.
Il prezzo ideologico è stato quindi pagato, con tanto di ormai trite e
ritrite riproposizioni di mantra antisraeliani "a prescindere", per
dirla alla Totò.
Il passaggio tragicomico lo si è avuto quando,in vari interventi,si è
ricordato che soldi però non ce ne sono (a parte vaghe promesse della
Giunta di recuperare qualcosa in qualche recondito angolino del
bilancio) ma,nonostante ciò, si è affermato che si supererà l'ostacolo
Hamas arrivando direttamente alla gente (esilarante)......
Comunque,seguendo quanto opportunamente detto dal Cons. Bruciati (ma
ovviamente lui si riferiva solo a Gaza), di persone al mondo che "se la
passano peggio" (di noi) ce ne sono purtroppo tantissime : pertanto è
lecito attendersi che il Comune di Livorno ora attiverà, con altrettanta
cerchiobottista par condicio, innumerevoli gemellaggi, partendo dalla
Russia e dall'Ucrania,passando dal Medio Oriente, sorvolando l'Africa e
non dimenticando l'Asia.
Circa il Genocidio Armeno, storia solo per chi vuole negarla,da anni la
Camera dei Deputati si è espressa e quindi sarebbe opportuno , piuttosto
che seguire rituali stanchi in Consiglio Comunale, attivarsi
direttamente e concretamente per far conoscere questa tragica pagina
della storia, coinvolgendo primariamente le scuole.
Ricordiamo però che ieri, appena ieri, era la giornata in ricordo di
un'altra tragedia, direttamente coinvolgenteci, le Foibe.

Gadi Polacco

giovedì 5 febbraio 2015

Raffaello Morelli sull'elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica

Caro direttore, il tuo editoriale sull'elezione del presidente Mattarella, 'E' già qualcosa', ha di sicuro un titolo felice. Di certo, è già qualcosa che in quattro votazioni i grandi elettori abbiano saputo compiere una scelta (tra l'altro, di una persona esperta in politica e in dottrina costituzionale, sobria nel parlare e coerente nelle proprie convinzioni cattoliche di rito democristiano). E le tesi che sostieni sono riflessioni talvolta d'area, talvolta realistiche e, nel complesso, un contributo utile al dibattito che dovrà aprirsi sul nuovo stato di cose. Tuttavia, proprio in vista di tale dibattito, nutro dubbi sulle righe conclusive del tuo articolo. Riconosco che qui fai un'affermazione importante: "L'elezione di Sergio Mattarella non cambierà la Storia". Ma ciò confligge con la frase successiva, ovvero nel merito che avrebbe questa elezione di configurare la possibilità di una nuova sintesi strategica e politica tra le culture riformiste, finora divise. Infatti, tale nuova configurazione richiederebbe un forte cambiamento dell'impostazione seguita da anni. Mentre l'elezione di Mattarella è stata rapida solo perché si è proseguito nella vecchia via, uniformandosi ai desideri del potere 'leaderistico' prevalente, evitando altresì di impegnarsi su progetti di regole, in prospettiva, diverse. Nel centro-sinistra, in realtà ognuno ha agito pensando solo alle proprie posizioni: 'Sel' contro il patto del Nazareno e contro il programma del Governo; la minoranza Pd contro l'interpretazione 'renziana' del patto medesimo e per rafforzare le richieste di modifica alle principali riforme in corso; il Ncd di Alfano e l'area popolare contro la possibilità di perdere il posto al 'tavolo' del Governo (se non acquiescenti) anche a costo di perdere di coerenza nel proprio disegno; Renzi e la sua 'corte' per ricompattare, al momento, il Pd con il sogno di sanare la ferita dei 'franchi tiratori' del 2013, anche a prezzo di incrementare il 'trasformismo', inaugurando cioè una terza maggioranza; Forza Italia, dal canto suo, si è talmente fissata sulla 'mistica' del Nazareno e delle sue 'briciole di potere' da mostrarsi sprovveduta e farsi raggirare anche sulle trattative tattiche. Insomma, nessuno ha indicato nuove 'piattaforme di convergenza' a proposito del da farsi per il Paese. In ciò sta la mancanza del cambiamento e il segno della conservazione. L'elezione di Sergio Mattarella è una 'cappa' conservatrice, in termini politici, che non muta per il carattere della persona eletta, molto dignitosa ma di costante fede conservatrice (confermata nel suo discorso al parlamento in seduta comune, in cui i richiami alla comunità hanno sovrastato quelli alla libertà). Si dimise da ministro tentando di impedire l'approvazione della legge Mammì, che toglieva il monopolio alla Rai; promosse una legge elettorale che modificò il sistema secondo le indicazioni decise dai cittadini, ma senza abbandonare il proporzionale ed evitando il pieno maggioritario di collegio, che rende davvero arbitri i cittadini; più di recente, si batté fino in fondo per evitare l'ingresso nel Ppe di Forza Italia, che sottraeva alla Margherita il monopolio dei rapporti con i popolar conservatori europei. All'Italia non servono le 'cappe' conservatrici del disastro in cui si trova. Né servono le 'mitiche sintesi', soffocatrici delle diversità individuali e culturali. Serve, invece, la convergenza tra diversi su un progetto, magari limitato, che però attivi veramente un cambiamento non 'parolaio'. Eppure, Renzi continua con le sole parole. Retoricamente dice: "La vicenda 'quirinalizia' non rientrava nel Nazareno", rassicurando, da un lato, l'ossessione 'antiberlusconiana' e, dall'altro, dando a Berlusconi il messaggio di voler 'fare come prima', quando i numeri di Forza Italia si sono rivelati determinanti, in varie occasioni, su riforme costituzionali ed elettorali. Dice che, ora, si è messo "il turbo alle riforme", confondendo la propria spregiudicatezza con i numeri in parlamento, ma i contenuti non hanno un 'disegno', se non la momentanea convenienza tattica. Con le parole si promette speranza, ma la speranza di oggi può acuire le difficoltà di domani, quando non seguono fatti che migliorino la vita quotidiana. Per avviare un progetto, magari limitato, di effettivo cambiamento non servono sintesi: è indispensabile la rappresentanza politica e parlamentare di una formazione caratterizzata dalle idee e da comportamenti laici e liberali, che storicamente lavorano al cambiamento, di continuo e in modo fisiologico, attraverso scelte concrete e la verifica delle cose. Tale formazione non si costruisce 'sventolando figure' che non hanno mai rappresentato l'impostazione dei laici impegnati a convergere, bensì di quelli fedeli a simboli sempre uguali a se stessi nel 'solipsismo'. Del resto, la metodologia individuale non è la politica dei grandi personaggi che pensano a far prevalere un individuo, ma il puntare sempre a regole di convivenza imperniate sullo stare ai fatti e sulle esigenze quotidiane del cittadino. Non solo i principi, ma i fatti stessi, ci dicono che i laici non possono volere e praticare il 'leaderismo'. Così come i fatti hanno provato il fallimento sia di chi ha sognato Forza Italia, nella sua prima e poi nella sua seconda maniera, estranea alla mentalità laica, sia di chi ha concepito il Pd quale 'indistinzione' culturale, portando ad annegare i principi laici e liberali, nonché privando il Paese del contributo della sinistra medesima, alternativo ai conservatori. Vogliamo prenderne atto tutti e darci una mossa per costruire tale formazione, senza più confondere il realismo con piccole convenienze asfittiche, che consegnano sempre il Paese al leader di turno?





Presidente della Federazione dei liberali italiani