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giovedì 30 gennaio 2014

Un disegno di legge per la liberazione di detenuti non condannati che parla anche livornese

Di seguito la nota diffusa da Liberali Italiani che riguarda il DDL presentato il 29 gennaio 2014, elaborato in ambito liberale. La proposta,recepita dai Senatori firmatari,"parla" anche livornese,alla luce dell'intenso contributo dato dal Presidente della Federazione dei Liberali,Raffaello Morelli.

LA NOTA DI LIBERALI ITALIANI

Si ringraziano i senatori Luigi Compagna e Luigi Manconi per esseri avvalsi della  elaborazione dei liberali per affrontare una importante  esigenza dell'Italia presentando al Senato un disegno di legge di modifica delle condizioni  della custodia cautelare e per la liberazione dei detenuti non condannati. 
Dinanzi alla condanna da parte della Corte di Strasburgo delle inumane condizioni derivanti dal sovraffollamento carcerario e tenendo anche conto di una recente sentenza della Corte Costituzionale che invitava il legislatore ad impedire i protrarsi di  un trattamento detentivo contrario al senso di umanità, il disegno di legge ha ritenuto l'intervento sulle caratteristiche della cautela cautelare in carcere  una condizione necessaria per rendere la legislazione italiana più attenta alla questioni di libertà del cittadino eppure non  sufficiente per influire subito sulle cause del sovraffollamento carcerario (al più verrebbero rilasciati circa 4.500 detenuti). D'altra parte il ricorso all'amnistia e all'indulto appare oggi adeguato a risolvere questo ultimo problema: oltre che intaccare, sotto profili diversi,  l'importante  rispetto della pena irrogata, le procedure dell'amnistia e dell'indulto non sono semplici, richiedendo per Costituzione il voto di 2/3 dei Parlamentari nelle due Camere.
   
Il disegno di legge dei senatori  Compagna e Manconi è un provvedimento  che, da un lato, innova profondamente i criteri di privazione della libertà sia nella fase  precedente il giudizio sia nelle fasi successive del processo, e dall'altro abbatte con una normale procedura legislativa il numero dei detenuti liberando quelli non condannati (tenendo presente che liberare i detenuti non condannati, è cosa ben diversa dal ridurre la pena per reati già sanzionati dal processo come avverrebbe con l'amnistia e soprattutto con l'indulto).
Un provvedimento di questo tipo, mediante criteri coerenti e realistici, schiera la Repubblica davvero dalla parte dei cittadini ed evita all'Italia una pesante multa, oltretutto ricorrente,  altrimenti inevitabile da parte dell'Europa.
Liberali Italiani

www.liberalivorno.blogspot.com

mercoledì 29 gennaio 2014

Rinnovo assetti Camera di Commercio Livorno : quando gli imprenditori imitano la peggior politica che pur, giustamente,bacchettano.

Riporto il testo del commento gentilmente ospitato oggi da alcuni media livornesi,ringraziandoli per l'attenzione.  Non è solo la politica che deve cambiare "usi e costumi"...    Dunque la telenovela della Camera di Commercio si avvia a conclusione :  buon lavoro quindi al nuovo Presidente e a quanti lo affiancheranno, una  volta che l'iter sarà terminato con la nomina della Giunta (auguri anche  a tutto il Consiglio che però,in verità,ben poco conta superata la fase  d'avvio).  Proprio la spartizione delle poltrone in Giunta pare , da quanto si  legge e si sente, essere stata la quadratura del cerchio, dopo mesi di  fronti contrapposti e fieri intenti espressi quasi sino a votazione per  il Presidente conclusa.  Non amo l'unanimismo che nei consessi democratici,in particolare, non  avrebbe ragione d'essere, visto che si vota, qualcuno vince , qualcuno  perde e dopo tutti dovrebbero assolvere al proprio ruolo istituzionale  nel reciproco rispetto.  Ma tant'è il pur vituperato "manuale Cencelli" (peraltro a suo tempo  strumento efficace e seriamente studiato dal solerte funzionario DC)  sembra avere ancora la sua utilità e quindi tutto si è chiuso, come  d'incanto, all'insegna del "volemose bene".  Speriamo che la cosa produca effetti positivi per tutti gli iscritti  alla Camera di Commercio che, lo ricordo, sono a oggi obbligati tali e  paganti.  In tempi di primarie imperanti e di referendum virtuali stride però  constatare come la procedura elettorale in atto per le Camere di  Commercio sia rimasta ai tempi antichi e la proposta, varie volte  apparsa e altrettante volte scomparsa, dell'elezione diretta degli  organi camerali da parte degli iscritti appare,almeno così la  vedo,sempre più necessaria (salvo diverse decisioni che cancellino  l'istituzione stessa e delle quali anche si parla).  La vicenda livornese,infatti, è stata la riproposizione in pessima  parodia delle peggiori abitudini della tanto condannata peggior politica  :la base è stata totalmente tagliata fuori, gli iscritti non hanno  ricevuto, da parte delle cordate che pur nei corridoi si agitavano  assai, alcuna informazione.  Nemmeno la lettura dei giornali ha permesso di capire, parlando di cose  concrete e di programmi di gestione dell'Ente,quale differenza ci fosse  tra i due schieramenti, se non quella del cercare di portare in vetta i  rispettivi compagni di cordata.  Quanti iscritti rappresentano poi le varie sigle che si sono spartite i  seggi camerali? Temo che la risposta sia che la maggioranza degli  iscritti alla Camera di Commercio non è rappresentata da quelle sigle  (posto che non è ovviamente obbligatorio aderire a una associazione di  categoria).  All'interno delle rispettive compagini di categoria, poi,quale percorso  è stato attuato per individuare i designati secondo le quote distribuite  con il bilancino , legislazione corrente alla mano, dalla Regione e per  determinare le linee programmatiche da portare nell'assise della CCIAA?  Per quanto riguarda la mia sigla d'appartenenza, detto mio malgrado e  tristemente,in pratica nessuno che abbia coinvolto la base essendo stati  designati i Consiglieri di spettanza , in pratica autonominatisi,  all'interno di una ristretta Giunta peraltro con prossima data di  scadenza se non già scaduta, concedendo al Consiglio Generale di essere  convocato dopo che i nomi dei designati erano già apparsi sui giornali.....  Se , come temo e lieto di essere smentito, la procedura è stata analoga  anche per le altre sigle,sarebbe interessante calcolare in quanti,alla  fine, hanno designato il Consiglio Camerale e magari anche quanti si  sono autodesignati.  Se aggiungiamo poi i giochetti politici che ci sono stati descritti dai  mezzi d'informazione, i cambi di casacca e di orientamento intervenuti e  così via, concludo chiedendomi (da persona che per il suo modesto ma  coerente  percorso di vista  abbraccia imprenditorialità e passione  politica senza quindi pregiudizi verso entrambe) : in quanto, alla luce  della vicenda della locale Camera di Commercio, il mondo imprenditoriale  si è dimostrato diverso da quello politico che spesso, con buone  ragioni, bacchetta e richiama a politicamente sani e trasparenti modi di  agire?!  Grazie per l'eventuale opsitalità e cordiali saluti,  Gadi Polacco  

venerdì 3 gennaio 2014

Commercio e Porta a Mare : che siano lacrime sincere o di coccodrillo come sempre,a Livorno , ci si sveglia a cose fatte.

Oltre 10 anni or sono il Consiglio della Circoscrizione 2, del quale facevamo parte come Lista Amaranto,ufficialmente e chiaramente indico' due punti assai delicati inerenti lo sviluppo del progetto Porta a Mare : la necessita' di garantire le attivita' di riparazioni navali e quella di armonizzare l'insediamento commerciale previsto con il territorio limitrofo,onde evitare rischi di overdose.
Si chiedeva di filtrare e agevolare il ridispiegamento delle attivita' commerciali nell'area onde non turbare il gia' massiccio carico commerciale presente nel centro cittadino.
Tranne questa e altre poche voci isolate,sull'intera questione da allora e' calato in pratica il silenzio,imbarazzante quello delle associazioni del commercio.
Ecco perche' oggi, comunque la si pensi circa il nuovo insediamento Coop in pratica gia' pronto con le insegne in vista,appaiono inutili,tardive e forse anche strumentali le lacrime che molti versano,siano esse genuine che di coccodrillo,al riguardo.
E' il solito vizio livornese di arrivare a piangere a cose fatte.
Liberali Livorno
www.liberalivorno.blogspot.com