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giovedì 17 dicembre 2009

E allora Santa Giulia ?

Cari Amici de La Nazione,

da laico e credente , non essendo le due cose in contrasto ,anzi,trovo
tristi le diatribe assai terrene e spesso politicamente strumentali che
coinvolgono simboli religiosi.
Così è anche per la versione labronica che "f.c." ha commentato
(17.12.09) nel pezzo dal titolo "E allora Santa Giulia?".
Permettetemi però di osservare che la frase finale di quel commento ben
oltrepassa la vicenda locale e ci riporta ad un concetto di Stato assai
poco laico, quale la Costituzione invece lo vuole,e liberale:
"noi siamo a casa nostra e ospitiamo volentieri tutti: che s'adattino,però".
Se "casa nostra" ,appunto come da articolato costituzionale, (articoli
3,7,8 ) è laica e considera uguali tutte le fedi,chi si deve "adattare"
in tema di religione visto che di simboli religiosi si parla?!
Per quanto mi riguarda, da italiano acattolico e senza voler sviscerare
il concetto di "casa nostra" che ci porterebbe assai lontano richiedendo
molto spazio, francamente non credo di dovermi "adattare" e non mi sento
"ospite", alla pari di quanti altri cattolici, credenti vari e non
credenti che ritengono essere la società aperta la migliore soluzione
per garantire a tutti, in reciproco rispetto e libertà, anche
l'espressione della propria religiosità.
Non sarebbe quindi più utile affrontare la questione in positivo,
evitando inutili contrapposizioni,adoperandosi tutti in armonia per
realizzare sempre più quanto previsto dalla nostra Carta fondamentale?
Insomma, come direbbe oggi il buon Cavour, "libere religioni in libero
stato"!
Cordialmente e con i migliori auguri per quanti, vari in questi e nei
prossimi giorni hanno ed avranno ricorrenze religiose da festeggiare,

Gadi Polacco

martedì 15 dicembre 2009

Il conflitto liberale per risolvere e regolare le contrapposizioni politiche.

La violenza sul Presidente del Consiglio ha drammaticamente esemplificato la sostanza del clima politico italiano. Non è un caso che il gesto sia stato compiuto materialmente da un disturbato mentale in cura da anni. Le persone più disagiate sono gli anelli più deboli della convivenza proprio perché , insieme all'aria, respirano nell'ambiente i fumi dell'incapacità a discutere e dell'odio sottilmente instillato verso chi, pensandola in altro modo, è considerato un nemico. E non riescono a metabolizzare criticamente.

Questo problema non si risolve con la opportuna  solidarietà umana e civile alla vittima data dopo dalla maggioranza e da buona parte dell'opposizione ( Bersani in testa). La chiave risolutiva è che tutta l'opposizione parlamentare ( a cominciare da Bindi e Di Pietro) arrivi a capire concetto ben più profondo di tardive lacrime di coccodrillo, che le proposte del Presidente del Consiglio sono sempre legittime anche se assolutamente non condivise e non condivisibili. E che a proposte non condivise è indispensabile opporre altre proposte che si condividono, non giudizi morali sul come ci si dovrebbe comportare e ancor peggio sul come si dovrebbe pensarla. Che sono inefficaci e controproducenti.

Il conflitto democratico secondo le regole è fisiologico per noi liberali, proprio perché resta un conflitto di idee e di progetti, e non diventa mai uno scontro di puro potere o  di anatemi o di grida al lupo al lupo né di istigazione a non sopportare l'avversario visto come nemico. Protestare perché le proposte del centro destra eliminerebbero i contrappesi democratici e poi non opporre alcuna proposta positiva pretendendo di congelare l'esistente, è il vero modo di fuoriuscire dalla logica dei contrappesi e di cercare di imporre la conformistica adesione alle proprie idee.  Le idee politiche non condivise devono viceversa portare a costruire idee e concreti progetti alternativi. Incluso sulle ipotesi di modifica della Costituzione. Altrimenti,  ci se ne renda conto o no, si contribuisce a creare le condizioni dell'odio per il nemico , non del conflitto liberale. E con ciò svanisce l'impegno ad occuparsi  della libertà del cittadino.

Il dramma vero, tuttavia, non è solo che esistano persone che non se ne rendono conto ( la vita è bella perché è varia ). Oggi, il dramma vero è che queste persone finiscono per zavorrare chi si sforza di sconfiggere al voto il Popolo della Libertà e facilitano per reazione il diffondersi di quelle stesse idee che proclamano ( a parole) di voler avversare. La loro logica pare quella del tanto peggio, tanto meglio. E' un condensato contro la possibilità di dare regole aggiornate alla  libera convivenza.

Federazione dei Liberali

venerdì 11 dicembre 2009

Raffaello Morelli, per i LIberali, scrive al Sindaco di Livorno sulla TIA

Egregio Signor Sindaco,

il  più diffuso quotidiano cittadino pubblica con grande rilievo in prima pagina che l'AAMPS avrebbe deciso di continuare ad applicare l'IVA sulla TIA. E ciò nonostante che la sentenza della Corte Costituzionale ( la 238/2009 del luglio scorso) abbia sancito la non applicabilità poiché la TIA è un tributo sostanziale e non un prezzo privatistico per un servizio liberamente contrattato dalle parti.

Lo stesso quotidiano, in apertura della Cronaca, cita poi una Sua dichiarazione in cui Lei dice di essere "contrario all'ipotesi di applicare l'IVA sulle bollette del prossimo anno". Confortato da questa Sua dichiarazione, Le scrivo per chiederLe di prendere in mano tempestivamente tutta la vicenda TIA-IVA, che un'azienda controllata dal Comune di Livorno al 100% vorrebbe trattare in modo giuridicamente assurdo e inaccettabile per una convivenza democratica.

La tesi fatta circolare dall'AAMPS per cui ci sarebbe un vuoto legislativo, è aberrante e costituisce un inganno al cittadino. Una sentenza della Corte Costituzionale, che sia o no condivisa, deve essere sempre applicata, come è stato giustamente ribadito anche in occasione di recenti e note polemiche nazionali. Che un'azienda titolare di pubblico servizio, posseduta interamente dal Comune, sostenga l'opposto contro il parere del legittimo proprietario, è cosa ai limiti del ribellismo impossibile da lasciar correre. Farlo, sarebbe avallare una pura tracotanza verso il normale cittadino. L'AAMPS deve attuare quanto prescritto dalla Corte Costituzionale e che corrisponde alla legge vigente: e cioè non applicare l'IVA alla TIA d'ora in poi e per il pregresso avviare le pratiche di rimborso a chi lo ha richiesto o lo richiederà. 

Mi auguro che con il Suo intervento Lei sappia dissolvere ogni dubbio ed impedisca che le burocrazie cui è affidata la gestione di un servizio pubblico agiscano secondo una concezione dirigista in cui il cittadino è una pecora da tosare. 

I migliori saluti

Raffaello Morelli
Liberali

lunedì 7 dicembre 2009

LIBERALI E RIFORMATORI ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI

COMUNICATO STAMPA
Alle prossime elezioni di fine marzo, nel quadro della  convergenza operativa dei liberali organizzati e coerentemente impegnati in politica , saranno presentate nelle varie regioni ove si voterà le liste autonome dei LIBERALI e RIFORMATORI. 

Saranno imperniate sulla collaborazione tra Federazione dei Liberali e Partito Liberale Italiano ed aperte ai gruppi regionali che puntano ad una proposta nuova fatta di progetti concreti, dinamici e attenti alle esigenze dei giovani, per costruire il pluralismo in alternativa alla logica populista del malgoverno della destra berlusconiana e della sinistra antiberlusconiana senza idee.

Stefano DE LUCA, Segretario PLI
Raffaello MORELLI, Presidente FdL