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lunedì 6 luglio 2009

IL DOPPIONE DEL POPOLO DELLA LIBERTA' AL COMUNE DI LIVORNO

Un commento dei liberali sui due gruppi del Popolo della Libertà al Comune di Livorno (  www.liberalivorno.blogspot.com   ). 

La valutazione del Coordinatore provinciale del Popolo della Libertà sulla costituzione di due gruppi consiliari in Comune da parte della coalizione Taradash, è una cosa di rilievo per tutti i livornesi.

Non solo perché è insostenibile secondo le norme vigenti (il Presidente Bianchi ha detto la parola definitiva e non per cavilli burocratici), ma soprattutto perché mette in discussione la trasparenza nel rapporto tra cittadini e partiti, forse senza neppure rendersene conto.

Lo dimostrano i fatti. Il Popolo della Libertà prima ha voluto la coalizione con candidato Sindaco Taradash, poi , avendo capito che la lista Popolo della Libertà non poteva scalzare Cosimi, all'ultimo le ha affiancato una distinta lista civetta, Governare Livorno. Un numero non insignificante di livornesi si è riconosciuto in Governare Livorno e ha fatto penare il consenso al Popolo della Libertà. A questo punto i responsabili del Popolo della Libertà volevano dichiarata finita la ricreazione e far confluire tutti gli eletti in un solo gruppo consiliare. Anzi hanno indotto il Coordinatore regionale allo sprezzo delle regole, ottenendo da lui il riconoscimento , come gruppo del Popolo della Libertà, del gruppo costituito dalla minoranza degli eletti della lista Popolo della Libertà. 

Ora, è davvero singolare che chi parla di continuo di rappresentare gli italiani, non voglia riconoscere che la maggioranza dei consiglieri eletti nella sua lista con il voto dei cittadini ( purtroppo non è riuscito per tempo a togliere le preferenze in Comune ) si è opposta formalmente alla fusione tra gli eletti delle due liste. Ed è ancor più singolare che chi attacca di continuo la vecchia partitocrazia, cerchi poi di adottarne le peggiori pratiche, pretendendo di far comporre i gruppi consiliari non dagli eletti ma dai coordinatori di partito.

Non potevano pensare ai problemi degli equilibri interni al momento di comporre la coalizione e di fare le liste? La consigliera Amadio, non era il numero uno della lista Popolo della Libertà e non è risultata la  prima per numero di preferenze? E se hanno avuto un'amnesia, perché insistono su un rimedio che è anche peggio? Per parte nostra, non avremmo pensato di dover dar ragione  alla consigliera Amadio, dalla quale siamo assai distanti in termini politici. Ma quando leggiamo che chi non si attiene a quanto deciso dal Popolo della Libertà, se ne dissocia e avalla l'uso improprio di simboli e sigle "in questo caso legalizzando anche la contraffazione di marchi politici" , non crediamo più possibile far finta di nulla. Trasparenza e coerenza nel dibattito e nei comportamenti è il cuore della democrazia. Almeno per noi.

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