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domenica 12 aprile 2009

Moschea si ,Moschea no.

LiberaLivorno
www.liberalivorno.blogspot.com

Di tanto in tanto e di luogo in luogo si riapre la discussione che potremmo riassumere nella frase "Moschea si ,Moschea no". Dato per ovvio ,ma non scontato, che i costi relativi all'edificazione di un luogo di culto qualsiasi non debbano gravare sul pubblico bilancio,basterebbe una semplice occhiata alla nostra Costituzione per cogliere l'assurdità di tale discussione .Si parte con l'art. 3 il cui incipit recita : "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"
L'art. 8 entra poi nel vivo quando afferma : "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze".
L'art.19, significativamente inserito nella parte che tratta dei diritti e dei doveri dei cittadini,approfondisce la questione affermando : "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume".
Si potrebbe andare oltre ma quanto riportato è assai chiaro : la libertà di religione, come peraltro ovvio in una democrazia occidentale, è assicurata nell'altrettanto ovvio rispetto delle comuni leggi che regolano la vita dello Stato e la convivenza tra cittadini.
Eppure, con un accenno anche nella nostra città, assistiamo spesso a dibattiti che sembrano voler porre in discussione quanto previsto dalla nostra carta fondamentale : singolarmente non di rado alle "accuse" di voler dare il via libera alla costruzione di una moschea non si oppongono adeguate risposte di principio, ma "smentite" che paiono tradire una certa difficoltà a trattare alla luce del sole un argomento ampiamente supportato dai principi costituzionali.
E' questo uno dei casi nei quali, posti da parte intenti di strumentali di alcuni per mera speculazione politica o per visione rasente il "fanatismo salvifico", si denota la mancanza di visione liberale che una società aperta dovrebbe avere, unitamente ad una reale concezione di Laicità dello Stato.
I liberali sanno bene che una salda società laica è infatti in grado di imporre l'osservanza della legge a tutti i suoi cittadini , indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa : trae forza dalla sua imparzialità che le consente di garantire al meglio il diritto di tutti a vivere nel rispetto di tutti, non credenti compresi, accomunati dalle leggi dello Stato ed a queste sottoposti.
Un luogo di culto che non fosse tale e che celasse quindi attività criminose non può e non deve essere tollerato.
Il problema del terrorismo che si riconduce ad interpretazioni fanatiche dell'islamismo è in questi anni una realtà evidente ma, come insegnano peraltro nazioni in prima linea contro il terrore (Stati Uniti ed Israele solo per citarne alcune), uno stato degno di tale nome è in grado di agire anche duramente, ove occorra, senza per questo pregiudicare un diritto fondamentale dell'uomo.

Gadi Polacco
Federazione dei Liberali

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