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giovedì 22 novembre 2012

La delibera del Consiglio comunale di Livorno (12.11.12) sulle Commissioni non rispetta il Regolamento. I liberali non possono sorvolare sulla violazione perché costituisce un grave precedente per la convivenza di tutti.

La delibera del Consiglio comunale di lunedì 12 sulle Commissioni non rispetta il Regolamento. I liberali non possono sorvolare sulla violazione perché costituisce un grave precedente per la  convivenza di tutti.

 Se la maggioranza voleva  modificare la composizione delle commissioni ed accrescerne il numero dei membri, era tenuta a  modificare prima il Regolamento cambiato 7 mesi fa. Invece, una composita alleanza-inciucio tra PD, PDL-Livorno, Confronto per Livorno, ha proceduto in totale violazione dell'art. 16 del Regolamento  e in particolare dei suoi commi 1, 2, 3 e 7. Le norme, del resto in perfetta consonanza con le prassi parlamentari, implicano che le Commissioni consiliari, una volta fatte,  mutano solo per il venir meno o la rinuncia dei suoi componenti e non seguono  l'eventuale cambio di  maggioranze politiche.

 Questa violazione è stata resa possibile dal Presidente del Consiglio, che ha dato credito alle contingenti convenienze della sua parte politica,  inserendo nella delibera le tesi di una memoria tendenziosa, illogica, con errori di fatto e considerazioni del tutto estranee alle proprie funzioni, redatta dal Segretario Generale. Il suo ragionamento contraddice il testo del Regolamento e dello Statuto nel sostenere che le Commissioni Consiliari (nonostante si chiamino permanenti) non sarebbero fissate entro trenta giorni dalla prima seduta del Consiglio, bensì sarebbero  organi variabili  soggetti alla maggioranza esistente al momento alla stregua di un organo di governo. Concezione contrapposta al ruolo rappresentativo del Consiglio Comunale uscito dalle urne. Tanto che proprio gli stessi commi 10 e 11 dell'art.16 avventurosamente citati dal Segretario Generale affermano che la proporzione esistente in Consiglio tra maggioranza e minoranza deve sempre osservare le disposizioni "del presente articolo" (non un solo comma) che appunto al comma 2 si riferisce solo a quanto deciso nei 30 giorni dall’insediamento consiliare.

La delibera del 12 scorso è gravissima. Fatto una volta, non si avranno remore a farlo ancora. Ad esempio, ora c’è il problema dei Presidenti di Commissione. Come prassi, il Presidente non è sfiduciabile (per distinguere struttura del consiglio e variabilità di maggioranza). La logica del 12 novembre punta invece a cambiare un dato presidente. Si prepara un’altra capriola? Verrà seguita la procedura ex art.17 per il caso di riunione iniziale della Commissione (quindi la convocherà il Presidente Bianchi) alla luce dell'art.16 c. 3 applicabile al formare le Commissioni nei 30 giorni dall’insediamento consiliare? In pratica si fingerebbe di essere a inizio legislatura. Ma se così  fosse, si dovrebbe rispettare la maggioranza di allora e la composizione delle Commissioni non poteva essere cambiata ora. Cioè  si usa l’ipotesi contraria a quella usata il 12 novembre. Snobbando ogni regola.

Per i Liberali  comportarsi così è intollerabile in una città che nel passato ha sempre seguito criteri di scrupoloso rispetto delle regole. Auspichiamo che la maggioranza, e quella minoranza  disposta a rinunciare alla propria coerenza, possano ritornare indietro e seguano regolari strade procedurali. 

Liberali Livorno

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