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sabato 1 agosto 2009

Pillola Ru486 : atteggiamenti illiberali e confusione

Il governo sta reagendo con l'abituale ipocrisia politica al via libera alla messa in vendita anche in Italia ( seppure con molto ritardo ) della Pillola Ru486.Il  Ministro Sacconi e la sottosegretaria Roccella sanno bene che il loro dispetto per la decisione dell'AIFA non ha appigli ragionevoli, né per la scienza né per le regole della libera convivenza tra diversi. Il loro dispetto avrebbe un solo appiglio possibile: esternare la loro scelta a favore  di una politica e di norme modellate sui criteri e sulle convinzioni di una fede religiosa. Che ovviamente sono l'opposto di una concezione liberale ma che hanno la dignità di dire come dovrebbe essere la società italiana secondo loro. Però, i due membri del Governo non hanno il coraggio di farla questa esternazione e allora annaspano agitando falsità giuridiche e immotivate paure. Infatti è falso far intendere che ammettere la vendita della Ru486 supererebbe la legge sull'aborto ed è falso far credere che la pillola Ru486 costituirebbe un grave pericolo per la salute della donna. Un simile atteggiamento non è solo illiberale e fa intendere un intento punitivo, inquina la trasparenza del dibattito democratico sui modi di organizzare la convivenza. E ciò è un'ulteriore riprova della inadeguatezza del centro destra circa la capacità di affrontare i problemi del paese accettando la diversità di ogni cittadino. Certo, su questo terreno il centro destra non viene incalzato dal PD. Il PD non è determinato per compiere a livello politico una scelta inequivoca a favore della laicità delle istituzioni. Basti vedere che il candidato alla Segreteria . il sen. Marino, quello che vorrebbero indicare come il sostenitore della laicità, non ha ancora capito che l'obiettivo della laicità sta nel suo metodo di affrontare la realtà e confonde la laicità del confronto tra diversi con l'interesse generale. Quando all'opposto è proprio ispirarsi a questo metodo dell'interrelazione dei singoli cittadini e non alle credenze religiose che costituisce il criterio legislativo della laicità istituzionale. Se questo è il candidato fautore del metodo laico, allora gli altri o ne sono avversari oppure fanno i pesci in barile. Il che, in un'epoca di teo-con, non è il modo migliore per sostenere una politica laica.Federazione dei LIberali1 a

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