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lunedì 24 ottobre 2011

Ma l'opposizione cambiera'?

Il testo di Raffaello Morelli,ospitato oggi da La Nazione.

MA  L'OPPOSIZIONE  CAMBIERA' ?
Venerdì sera c'è stato a Telecentro1 un dibattito sul tema "Dopo 53 fiducie ottenute dal governo, come pensa di organizzarsi l'opposizione?", tra le varie anime dei gruppi non di centro destra, PD, IDV, SEL, UDC, Comunisti, API e Liberali. Un dibattito che non fa presagire l'aggregarsi di un progetto alternativo in vista delle politiche. E senza progetto alternativo, l'esito elettorale resta incerto. Perché il fatto che non esista, fornisce molte frecce al berlusconismo (che è tornato in testa negli ultimi sondaggi). 
Sul trio PD, IDV, SEL pare che nulla incida. Né i risultati delle regionali in Molise, ove hanno prevalso centro destra e UDC, né il fallimento operativo seguito al referendum sull'acqua, né l'illusione degli indignados fagocitata dalle violenze organizzate. Si ragiona assumendo di rappresentare la maggioranza degli italiani (eppure i tre insieme sono il 35% o poco più dei votanti) e ossessionati dall'intercettare ogni movimento. 
Su questo sogno ha sollevato seri dubbi il rappresentante  comunista. Ma subito dopo lo ha rinfocolato, definendo impensabile un progetto comune con l'UDC. Il trio ha colto e ha dato la disponibilità ecumenica ad accogliere altri attorno a  sé. Allora UDC ed API hanno respinto l'idea di chiedere ospitalità (di qui un contrasto con l'IDV sui traslochi politici di Rutelli e di Scilipoti). Così non si è arrivati a dare una valutazione complessiva della proposta liberale di stare ai fatti ed individuare, come progetto alternativo di governo, pochi punti di cose da fare. Che, ho detto, sarebbero almeno quattro. Una nuova legge elettorale, un deciso taglio di circa un quinto del debito accumulato (per risparmiare oltre 20 miliardi di interessi annui), norme per deregolamentare la Pubblica Amministrazione e per liberalizzare il mercato (ridurre il livello e il numero delle aliquote delle imposte sui redditi e diminuire l'IVA), una legge sul fine vita che non sia impositiva. 
Insomma, la più grossa area dell'opposizione non si applica a costruire un progetto. Prevale la logica delle ammucchiate oppure delle ideologie. Così, chi vuole fondare la politica di governo sul progetto delle cose condivise, può solo lavorare per convincerne gli italiani. 
Piaccia o no, in queste condizioni il centro destra postberlusconiano conserva più possibilità.
Raffaello Morelli
Liberali

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