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lunedì 13 settembre 2010

INTENTI STRUMENTALI E POSIZIONI ILLIBERALI ORIGINANO, SULL'IPOTESI DI UNA MOSCHEA A LIVORNO,UN ASSURDO E TRAGICOMICO DIBATTITO

INTENTI STRUMENTALI E POSIZIONI ILLIBERALI ORIGINANO, SULL'IPOTESI DI UNA MOSCHEA A LIVORNO,UN ASSURDO E TRAGICOMICO DIBATTITO


Intenti strumentali e tanta illiberalità sembrano essere gli ingredienti base del dibattito ,per molti versi assurdo, che si svolge a varie riprese a Livorno in riferimento all'ipotesi di una nuova Moschea (ricordando come,di fatto,da anni ne esista già una).che ovviamente ,al pari du qualsiasi altro luogo di culto,ha diritto di sorgere nel rispetto delle regole vigenti.


Pare che ad alcuni,in città,non sia giunta ancora notizia del dettato costituzionale e degli impegni internazionali sottoscritti dall'Italia in tema di libertà di religione : invero,leggendo alcune dichiarazioni di esponenti politici nazionali,pare che carenze in materia si riscontrino sull'intero territorio nazionale.


Ecco allora che per motivare un non senso anticostituzionale si invoca il terrorismo e si citano,realtà purtroppo esistenti, i luoghi di culto islamici che celano attività terroristiche: rimane però chiaro l'esempio di paesi da decenni fortemente sottoposti al terrorismo dei fanatici islamici che riescono a combattere questo cancro senza detrimento di un elementare diritto dell'uomo,quale quello appunto a professare la propria fede.


La materia,a questo punto, diventa infatti di intelligence e di polizia, purchè si abbia la capacità di agire propria di una società laica che,in quanto tale, garantisce il diritto di tutti ,senza farsi però condizionare da alcuno, ed è quindi nelle migliori condizioni per intervenire anche duramente indipendentemente dalla fonte del pericolo.


Gli Stati Uniti insegnano anche al riguardo,non peritandosi di esercitare il diritto all'intervento a tutela dell'ordine pubblico e del rispetto delle leggi anche nei confronti di realtà religiose : purtroppo questo pare non essere possibile in Italia,complice primaria la debolezza della Laicità delle nostre istituzioni.


Tralasciando poi squallide iniziative “minacciate” tipo quella della distribuzione di salumi e carne di maiale, provocazioni dichiarate che facilmente potrebbero tornare al mittente come un boomerang, un altro ipocrita assurdo è insito nella questione della reciprocità,ovvero quello che è consentito “da noi” non è consentito “da loro”.


Dovrebbe essere noto a chiunque mastica politica come la reciprocità si applichi tra stati e non la si possa certo invocare tra religioni che sono sparse ovunque e spesso,fortunatamente,non coincidono con il potere temporale.


Si abbia quindi il coraggio e la coerenza di invocare una seria politica nei confronti di quegli stati che non garantiscono il rispetto dei fondamentali diritti umani (religiosi compresi) ed ai quali è quindi possibile anche parlare in termini di reciprocità.


Per fare questo,però,occorre mettere da parte cinici principi quali “pecunia non olet” e “real politik”, od almeno saperli esercitare avendo chiaro un limite oltre il quale la dignità nazionale viene infranta : alla luce del trattamento che riserviamo,ad esempio,a quel campione di democrazia che è Gheddafi,per il quale l'Italia è diventata una sorta di sala giochi,anche questo obbiettivo sembra non essere alla portata della nostra attuale Italia..


Federazione dei Liberali - Livorno



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