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martedì 6 ottobre 2009

ESSELUNGA SI, ESSELUNGA NO : MA I PROBLEMI DEL COMMERCIO DI VICINATO SONO MOLTI.

Non mi appassiona,modesta opinione personale,il dibattito sintetizzabile
in "Esselunga si,Esselunga no" : il suo rinvigorirsi a supermercato
aperto,poi, induce ad un duplice dubbio, ovvero se si tratti di
manifesta impotenza dei contendenti che da entrambe le sponde non hanno
in realtà influenzato i fatti,oppure se si assista a dichiarazioni di
circostanza a commento dell'ovvio,sia da parte dei "vincitori" che degli
"oppositori sconfitti"
L'ovvio e ben noto , infatti,è che un operatore commerciale ha aperto
(seppur tecnicamente di ampliamento si tratti), come suo diritto, un
proprio punto vendita anche se ridimensionato rispetto alle intenzioni .
Mi sfugge poi l'enfasi che si cerca di dare all'oggetto "misterioso"
Esselunga,quasi che i livornesi non abbiano avuto modo di saggiarne la
consistenza nel punto vendita di Pisa ormai da tempo operante.
Vedo riproporsi,seppur con scambio di posizioni politiche, il dibattito
che precedette l'apertura di Porta a Terra.: i commercianti ricevettero
attento quanto platonico ascolto e la signora Maria,per giunta, non ha
poi trovato riparo sotto le insegne Ipercoop!
Perchè allora l'apertura della simil Esselunga dovrebbe costituire un
tremendo evento, peraltro seguendo a tante altre aperture di medie e
grandi superfici ,dinamica certamente non solo livornese,avvenute negli
anni (vorrei ricoredare che vi sono esperti che valutano in cento
chilometri il raggio d'influenza di un grande centro commerciale...).?!
Non vorrei che agitando il dibattito verso la "cattiva" Esselunga si
eludessero invece le vere istanze del commercio di vicinato, o almeno
quelle sulle quali è possibile intervenire,augurandomi che
l'Amministrazione voglia e sappia dare concreto riscontro al riguardo e
pur non dimenticando come il mercato abbia le sue regole:.
Mi chiedo quindi nuovamente quali filtri verranno adottati,se verranno
adottati, per inserire nella Porta a Mare nuove attività commerciali che
andrebbero a gravare ulteriormente un'area nella quale già si trova
quasi la metà del commercio cittadino?
Analogamente, mentre vi è chi si preoccupa di Crespina ma sembra non
guardare troppo attentamente dentro casa, come si procederà con il
Nuovo Centro?
Quali strumenti è pronta a porre in campo l'Amministrazione Comunale per
aiutare il commercio di vicinato,quello che combatte la
"desertificazione "dei quartieri e sostiene spesso anziani e cittadini
in difficoltà,oltre a svolgere funzione deterrente nei confronti della
micro criminalità, in termini di viabilità, sosta agevolata (vi sono
comuni nei quali in prossimità di vie commerciali i primi 30 minuti di
sosta sono gratis,ad esempio), compartecipazione in iniziative di
marketing e promozione del territorio (l'esperienza modenese insegna)
,servizi,ecc?
Si riuscirà a coordinare un vero pacchetto Livorno, da proporsi alla
fonte e non quando ormai i giochi sono fatti e peraltro in ordine
sparso,per cercare di accogliere adeguatamente e con soddisfazione anche
commerciale i crocieristi oggi praticamente allo sbando in città?
Credo che siano questi,insieme a tanti altri correlati,i temi sui quali
incentrare tutti, amministratori ed associazioni di categoria in primis
,gli sforzi per aiutare il tradizionale commercio cittadino.
Sarebbe troppo facile trovare nell'ennesimo supermercato l'origine del
malanno od anche la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Cordialmente,

Gadi Polacco*

*Imprenditore e Vicepresidente Confcommercio Livorno

Livorno 6 ottobre 2009

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